Roma, morì investito dal pino: Comune assolto
nessun responsabile per l'incidente del 2009

Roma, morì investito dal pino: Comune assolto nessun responsabile per l'incidente del 2009
di Adelaide Pierucci
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Lunedì 9 Dicembre 2013, 07:12 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 11:13

Stava andando al lavoro, doveva tenere una lezione a La Sapienza, il dermatologo Daniele Innocenzi, 52 anni, quando la mattina del 28 febbraio del 2009 morto sulla Cristoforo Colombo ucciso da un ramo caduto da un pino marittimo. Il professore, un luminare nel campo dei tumori della pelle, docente associato alla facoltà di Medicina, una moglie e tre figli, non aveva avuto nemmeno il tempo di capire: è stato colpito alla testa mentre il suo scooter slittava poco più avanti.

Ecco, i responsabili di quella morte non si avranno mai, per la giustizia italiana non esistono. Mentre la procura di Roma ha avviato le indagini per far luce sull'incidente-fotocopia che il primo dicembre scorso è costato la vita al fisioterapista Gianni Danieli, 42 anni, anche lui sposato e padre di due figli, ucciso da un albero nello stesso tratto della Colombo, la giustizia ha messo la parola fine al vecchio procedimento. Il caso chiuso, e per quella tragedia non ci sono colpevoli. L'unico indagato per la morte del professor Innocenzi, Mario Vallarosi, direttore all'epoca dell'Ufficio giardini del Comune, è stato assolto dall'accusa di omicidio colposo e la sentenza non è mai stata appellata, diventando ora definitiva. Era stato lo stesso gup Paola Della Monica, in udienza preliminare, a prosciogliere l'indagato, mentre la procura ne aveva chiesto il rinvio a giudizio. Per il giudice, il direttore (assistito dall'avvocato Carlo Bonzano) aveva fatto il suo dovere: ossia aveva chiesto i fondi per le potature ma «come è ovvio», ha sottolineato Della Monica nella sua decisione, la pianificazione è stata fatta «sulla base di priorità derivanti dalle condizioni delle piante e dalla risalenza dell'ultimo intervento, valutazioni di carattere prettamente tecnico che non risulta abbiano portato all'attenzione del dirigente situazioni di particolare pericolosità e di urgenza».

LA FRATTURA DEL RAMO

Un elemento sufficiente ad archiviare il caso era stato per il gup, l’impossibilità di valutare lo stato della pianta. «La mancata segnalazione di pericolosità d'altra parte - ha scritto - è un dato compatibile con quanto emerso dalle consulenze e dalle perizie che hanno concordemente rilevato come quel tipo di frattura del ramo non potesse essere apprezzato attraverso i normali controlli da terra e richiedesse un intervento in quota». Il risultato: un mese dopo l'avvio della «potatura in economia» dei rami disposta dall'Ufficio giardini, partita il 19 gennaio del 2009, era bastato un colpo di vento a far staccare un ramo pericolante e a uccidere lo scooterista di passaggio, il dermatologo Daniele Innocenzi. Il Campidoglio ha risarcito la famiglia in sede civile, ma le responsabilità penali non sono mai state accertate. «L'ultimo intervento sul primo pino killer risaliva al 2002 - ha spiegato il consulente del pm, l’agronomo forestale Angela Farina - Il successivo, secondo programmazione, doveva essere effettuato a sei anni dal precedente ed era previsto come priorità massima nel 2008 come da “Elenco di intervento per municipio”, ma non era stato effettuato». Gli interventi sugli altri pini pericolanti della Colombo vennero effettuati dopo la tragedia del dermatologo. E proprio in questi giorni ne sono stati effettuati altri, in seguito all'ultima disgrazia.

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