La banda era composta da 9 persone, prevalentemente romene, e contava sulla collaborazione di una rete di dipendenti infedeli di alcuni ristoranti del centro: in totale sono 23 le persone sottoposte a indagini tutte con ruoli ben determinati. I dipendenti, una volta ottenuta la carta di credito dai clienti per il pagamento del conto, effettuavano una rapidissima strisciata della carta in appositi apparecchi, detti 'skimmer', forniti dall'organizzazione, memorizzando così i dati delle bande magnetiche.
Tutto era studiato per non destare sospetti: venivano scelti, appositamente, turisti stranieri e, una volta rubati i codici delle carte, si aspettava alcuni giorni prima di utilizzarle per fare in modo che le vittime avessero già fatto ritorno nel loro paese, minimizzando così le possibilità di denunce.
Dalle indagini, svolte anche grazie alla collaborazione dei titolari degli esercizi commerciali, è emerso che gli indagati avevano intenzione di intensificare le clonazioni in vista del Giubileo e di un probabile notevole incremento delle transazioni con carte di pagamento. Nel corso delle perquisizioni sono state trovate diverse carte di credito clonate, intestate a stranieri.
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