Tragedia sfiorata a Largo Fontanella Borghese. Un palo stradale cede all'improvviso e prende in pieno un 41enne che stava passando lì, proprio in quel momento. L'uomo cade a terra, con il volto insanguinato. Non si rende conto di nulla perché sta guardando il suo cellulare. Viene soccorso immediatamente da due militari dell'esercito di pattuglia nella piazza e dal barista di fronte. È cosciente ma stordito. L'ambulanza arriva soltanto 25 minuti dopo. Dopo Tac e accertamenti all'ospedale Santo Spirito, viene dimesso. Ma è ancora allarme per la manutenzione stradale.
LA DINAMICA
Sono le 15,30 circa quando Ciria Dorin, 41 anni, di professione operaio, sta eseguendo un lavoro per le vie del Centro.
Con il Giubileo alle porte e il flusso di pellegrini che ogni giorno attraverserà le vie del Centro, appare sin troppo evidente che sia necessaria una manutenzione straordinaria di tutta la segnaletica stradale. Non solo buche e marciapiedi. Ma anche cartelli stradali che, complici l'usura e il forte vento di questi giorni, rischiano di venire giù. Un po' come gli alberi.
IL RACCONTO
«Se al mio posto ci fosse stato un bambino sarebbe morto». Ha il volto tumefatto, Ciria Dorin. «Stavo passando da un edificio all'altro per cambiare delle fibre ottiche e in un attimo non ho capito più nulla, mi sono ritrovato a terra con il viso insanguinato». Fortunatamente Ciria, che vive in Italia da 15 anni e che non ha mai subìto un incidente sul lavoro, ha riportato solo un brutto trauma al naso. «Mi hanno dato dieci punti ma se il palo mi avesse colpito da un'altra parte, forse non starei qui a raccontarlo». Fuori dal pronto soccorso aspetta il referto della risonanza magnetica, ha mal di testa. «Non ho ancora detto nulla a casa, mia moglie aspetta un bambino, non voglio che si preoccupi». Oltre allo spavento, però, a poco a poco monta la rabbia. «Non escludo – dice Ciria – di intentare una causa contro il Comune per quello che mi è successo». «Non è possibile che a Roma – aggiunge – in pieno centro accadano cose del genere, che un palo cada così, addosso alla gente solo perché non c'è la giusta manutenzione». Lo ripete, mentre si passa una mano tra i capelli, tirando un sospiro di sollievo, grato per quella «fortuna che mi ha assistito».