Andiamo allora a rileggere il testo, tenendo conto, come precisa il capogruppo del Pd, Fabrizio Panecaldo, che in sede di dibattito in aula Giulio Cesare potrebbero esservi aggiustamenti. Tenendo però a mente che di fatto vi sono le firme di tutti i gruppi (per ora non quella di M5S) è probabile che il percorso del provvedimento non sia difficoltoso.
GLI INTERVENTI
Prima di tutto cerchiamo di capire quali tipi di interventi prende in esame questa serie di facilitazioni. Si parla di rifacimento delle facciate e delle parti esterne degli edifici. In sintesi: i proprietari degli appartamenti di una palazzina decidono di rifare la facciata e, nel contempo, possono avere agevolazioni ancora maggiori se eliminano la foresta di antenne e parabole che oggi contraddistingue molti palazzi, ma anche se vanno ad eliminare strutture in amianto o facciano interventi per l'efficientamento energetico.
IL PERCORSO
L'amministratore della palazzina (o i proprietari) presentano la richiesta al Municipio: se lo fanno tra giugno 2015 e maggio 2016 (ma probabilmente il provvedimento durerà due anni) saranno esentati dal pagamento della Cosap, vale a dire del canone di occupazione di suolo pubblico per il montaggio dei ponteggi. Questo è il primo risparmio. Inoltre, avranno la possibilità, anche fuori dal centro storico, di vendere lo spazio pubblicitario sul ponteggio stesso.
Primo problema: non c'è il rischio che si aprano cantieri eterni pur di incassare il compenso dall'inserzionista pubblicitario? No, perché sarà posto un limite massimo di sei mesi.
Per usufruire di queste agevolazioni, recita la delibera, «in occasione del rifacimento della facciate», bisogna provvedere, «contestualmente, alla centralizzazione dell'impianto di ricezione del segnale (digitale terrestre, satellitare, fonia e connettività a banda ultra larga), realizzati in ossequio al principio di neutralità tecnologica». C'è un altro incentivo: chi decide di fare la pubblicità sulla facciata del palazzo deve comunque pagare un'imposta al Comune. Bene, il 10 per cento di quella cifra sarà girato ai proprietari dell'edificio per i quali, dunque, diventerà ancora meno gravoso l'intervento di manutenzione.
ALTRI BENEFICI
L'ultimo tassello lo spiega lo stesso Panecaldo: «Si aggiungono 4-5mila euro a fondo perduto per i condomini, messi a disposizione da Roma Capitale con uno stanziamento iniziale di un milione di euro, che già a partire dall'apertura dei primi 250 cantieri su scala cittadina, diverrà rotativo e si auto finanzierà, senza gravare sui contribuenti. Ma la vera portata dei nostri provvedimenti si coglie appieno dal disposto combinato con la detrazione fiscale Irpef per interventi di ristrutturazione edilizia, stabilita dal governo».
I NUMERI
Secondo i dati diffusi dal Campidoglio, negli ultimi dieci anni solo il 10 per cento dei condomini ha centralizzato gli impianti (parabola o antenna), di qui la decisione di fare partire quella che nella delibera definiscono «operazione tetti puliti» legandola al rifacimento dei palazzi. «Il patrimonio immobiliare di interi quartieri di Roma necessita di una diffusa manutenzione, molti immobili sono vetusti».