Corteo, scontri a Roma: assedio ai ministeri
Bombe carta contro i blindati

Corteo, scontri a Roma: assedio ai ministeri Bombe carta contro i blindati
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Sabato 19 Ottobre 2013, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 10:48

Roma blindata e giornata ad alta tensione per la manifestazione dei No Tav e dei gruppi antagonisti come quelli di lotta per la casa. Scontri davanti ai ministeri.

Assalto ai ministeri. Bombe carta contro i blindati e scontri. Dopo un inizio di manifestazione tranquillo, la situazione è andata degenerando quando alcuni incappucciati hanno lanciato bombe carta contro i blindati schierati davanti il ministero dell'Economia. Le persone vestite di nero avevano cappucci e maschere antigas. Il gruppo di incappucciati che aveva gettato bombe carta contro i blindati ha innalzato delle barricate lungo via Quintino Sella e via Goito per coprirsi la fuga. Hanno usato cassonetti. Nei pressi del ministero Economia c'è tensione. Oggetti, fumogeni e grossi petardi sono stati scagliati contro il dispositivo della Guardia di finanza che protegge l'edificio del ministero. Il ministero è stato bersagliato da un lancio di uova e bottiglie. Uno speaker ha detto: «circonderemo il palazzo da tre lati. Sarà assedio». Almeno otto bombe carta sono state poi lanciate tra la sede del ministero delle Infrastrutture e la sede delle Ferrovie dello Stato, in viale del Policlinico e alcune contro il portone dell'Ambasciata tedesca in Italia, in via San Martino della Battaglia. E c'è stata tensione tra manifestanti e incappucciati: i blocco dei neri si è compattato tenendo bastoni e fronteggia i manifestanti che vogliono evitare violenze. Il servizio d'ordine del corteo ha isolato il gruppo degli incappucciati spingendoli in viale del Policlinico.

Feriti tra le forze dell'ordine. Sono otto i feriti registrati tra le forze dell'ordine, tra carabinieri, finanzieri e poliziotti registrati durante i disordini. Tra questi un ispettore di polizia invece è stato colpito da infarto durante i momenti di tensione che hanno preceduto gli scontri e le cariche.

Tensione a Porta Pia: disinnescate tre bombe carta. Il corteo è confluito a Porta Pia per la chiusura. anche qui non è mancata la tensione con un nuovo lancio di bottiglie contro le forze dell'ordine a presidio del ministero delle Infrastrutture. Il parapiglia è durato qualche minuto. Gli artificieri hanno disinnescato tre bomba carta contenenti proiettili calibro 12; se fossero esplose sarebbero state più potente di una bomba a mano e potevano ferire gravemente.

L'ordigno era in terra a piazza della Croce Rossa, nei pressi della sede delle Ferrovie dello Stato. Intanto in via Boncompagni sono state sfondate le vetrine di una banca. Bombe carta sono state lanciate anche contro il ministero delle Infrastrutture e contro la sede delle Ferrovie dello stato. Forze dell'ordine con contingenti e blindati sono schierati davanti al ministero e alla sede delle Fs.

Alfano: «Singoli episodi di violenza». «Il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, si è congratulato con il Capo della Polizia, Direttore generale della Pubblica Sicurezza, Alessandro Pansa, il Prefetto, Giuseppe Pecoraro, e il Questore di Roma, Fulvio Della Rocca, per l'eccellente lavoro svolto da tutte le Forze dell'Ordine impegnate per assicurare lo svolgimento delle manifestazioni tenutesi ieri e oggi nella Capitale». Lo comunica il ministro dell'Interno: «Il ministro Angelino Alfano, che ha seguito per tutta la giornata dal Viminale lo svolgimento dei cortei, ha espresso 'la più ferma condanna per i singoli episodi di violenza verificatisi oggi e un profondo apprezzamento alle donne e agli uomini delle Forze dell'Ordine per la straordinaria professionalità dimostrata. Grazie al loro ottimo lavoro e grazie anche al pacifico comportamento della maggioranza dei manifestanti, sono stati scongiurati maggiori e più gravi conseguenze per l'ordine pubblico, per la sicurezza e per l'incolumità dei cittadinì».

Gli scontri davanti Casapound. Momenti di tensione con lancio di bottiglie all'angolo tra via Giolitti e via Napoleone III, dove si trova la sede del movimento di estrema destra Casapound: scontri tra un gruppo di manifestanti che si è staccato dal resto del corteo e le forze ordine. La tensione è salita quando un gruppo di manifestanti ha provato a raggiungere la sede di CasaPound, presidiata da una trentina di attivisti del centro sociale di destra muniti di caschi e mazze. Tentativo respinto dalle forze dell'ordine, nel frattempo fatte oggetto di lancio di bottiglie e pietre, che hanno impedito che le due fazioni venissero a contatto. Colpito da una bottiglia di vetro lanciata dai manifestanti contro la sede di Casapound, uno dei carabinieri del presidio disposto in via Napoleone III è rimasto ferito lievemente.

Una filiale del Monte dei Paschi di Siena è stata presa di mira con un lancio di uova. Al passaggio del corteo progressivamente i commercianti stanno abbassando le saracinesche, e allo scoppio dei primi petardi anche chi non lo aveva fatto finora ha chiuso il negozio. E intanto un gruppo di manifestanti staccato dal corteo si dirige verso il ministero del Tesoro.

Il corteo. Con quasi un'ora e mezza di ritardo sul tabellino di marcia, il corteo è partito. Tra i partecipanti c'è anche Erri De Luca. Intorno alle 16,15 la testa del corteo è arrivata a Santa Maria Maggiore mentre la coda si trova ancora a San Giovanni. La piazza continua a riempirsi. Il corteo procede lentamente tra canti, cori, balli. Alcuni petardi sono stati fatti esplodere dai manifestanti in via Poliziano, una traversa di via Merulana. «Siamo oltre 70mila», fanno sapere gli organizzatori. Migliaia di manifestanti erano rimasti fermi a piazza San Giovanni: «Ci sono diversi pullman fermati dalla polizia all'ingresso di Roma, per questo non partiamo: vogliamo attendere tutti», hanno spiegato i manifestanti. In testa al corteo si trovano i Movimenti per il diritto all'abitare dietro lo striscione «Contro precarietà e austerità organizziamo la nostra rabbia». Subito dopo il fronte del No, ovvero le «lotte territoriali»: No Tav, No Expo, No Muos. Tra loro anche molti migranti. «Tutte le lotte portano a Roma». Questo il messaggio scritto su uno striscione che due ragazze hanno esposto nel pomeriggio dall'ultimo piano della Rinascente, a Milano. Per alcuni minuti il messaggio è rimasto sospeso davanti al lato sinistro del Duomo. Le contestatrici sono stati identificate ma la polizia non ha ancora fornito dettagli circa la loro eventuale appartenenza a sigle antagoniste. A Roma il corteo si è trasformato in un sit-in pacifico a Porta Pia.

Sequestri e serrande abbassate. Sampietrini e oggetti contundenti, come spranghe e catene sono stati trovati lungo il percorso del corteo degli antagonisti. Gli oggetti erano nascostI dietro cespugli e sono stati sequestratI dalle forze dell'ordine. I sampietrini e altri oggetti contundenti sono stati trovati nei pressi di Porta Pia. Proprio in piazza di Porta Pia si dovrà concludere il corteo. Nei pressi ci sono alcune obiettivi sensibili come il ministero delle Infrastrutture e la sede delle Ferrovie dello Stato. Serrande abbassate e ingressi blindati con tavole di legno per i negozi e le banche in via XX Settembre, una delle tappe del corteo degli antagonisti, appena partito da piazza San Giovanni a Roma. Sulla stessa strada c'è anche la sede del Ministero dell'Economia, sorvegliato speciale da parte delle forze dell'ordine presenti in massa con camionette ed agenti. Presidiata anche Porta Pia, dove si concluderà il corteo.

Il sindaco Marino a Cracovia. «Dopo essermi consultato sia con il ministero dell'Interno sia con palazzo Chigi abbiamo deciso insieme che la scelta opportuna fosse quella di essere con i ragazzi nel viaggio della Memoria. Ovviamente sono in stretto contatto con la nostra unità di crisi in Campidoglio». Così il sindaco di Roma, Ignazio Marino, arrivato questa mattina a Cracovia per il viaggio della Memoria, visita che coincide con la manifestazione di questo pomeriggio nella Capitale a «rischio tensioni» per la quale sono in campo 4mila uomini delle forze dell'ordine. Fin dal mattino il sindaco è stato in contatto con l'unità di crisi in Campidoglio composta dal capo dei vigili Raffaele Clemente, dal capo di gabinetto Luigi Fucito e dalla consulente per la sicurezza Rossella Matarazzo. Contatti sempre più intensi man mano che arrivavano a Cracovia le notizie dei disordini scoppiati durante la manifestazione degli antagonisti. «Voglio esprimere, a nome dell'amministrazione, un ringraziamento a tutti coloro che si sono impegnati per garantire il regolare svolgimento della manifestazione di oggi. Penso, in particolare, ai manifestanti che sono scesi in piazza pacificamente, al corpo della Polizia locale di Roma Capitale e alle forze dell'ordine che, con dedizione, hanno garantito il buon andamento dell'iniziativa nonché a tutti quegli operatori che saranno impegnati nel ripristino del decoro a seguito della manifestazione», ha detto il sindaco di Roma da Cracovia. «Roma deve essere una città inclusiva, il luogo in cui si possano manifestare liberamente le proprie idee, nel rispetto degli altri. Ma Roma - ha aggiunto il primo cittadino - è anche un patrimonio mondiale comune che va tutelato e rispettato. Far coincidere entrambi gli obiettivi deve essere una priorità per tutti, dai cittadini alle istituzioni».

I fermi. I controlli condotti nella notte dalle forze dell'ordine invece hanno portato al fermo di nove persone, tra cui stranieri, e al sequestro di spranghe e catene. Quattro persone sono state fermate e denunciate dai carabinieri ieri sera nei pressi di San Giovanni perchè trovate in possesso di armi ed oggetti atti ad offendere. Altre cinque sono stati fermati dalla polizia al casello di Roma Nord. Sulla loro auto sono stati sequestrati due caschi, una catena con lucchetto ed una mascherina con filtro. Sommati ai 5 francesi fermati ed espulsi ieri sono in tutto 14 le persone finora fermate durante i servizi di prevenzione. Accertamenti sono in corso, infine, nei confronti di altre tre persone trovate in possesso di lacrimogeni, petardi, cappucci, bottiglie in vetro, guanti, occhiali e alcune fibbie. Sequestrati anche quattro estintori e un coltello. Trecento persone sono state controllate: 12 sono risultate avere precedenti in materia di ordine pubblico. Un furgone blindato per trasporto valori, apparentemente abbandonato in strada, è stato sequestrato dai carabinieri e affidato ad un deposito giudiziario. Il furgone è stato notato controllando le vie di accesso ai luoghi della manifestazione di questo pomeriggio a Roma.

Il percorso. Il corteo sfila dalle 14 alle 20, partendo da piazza di Porta San Giovanni e proseguendo lungo via Merulana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Liberiana, via Cavour, via Giovanni Amendola, viale delle Terme di Diocleziano, piazza della Repubblica, via Cernaia, via XX Settembre, via Goito, piazza dell'Indipendenza, via San Martino della Battaglia, viale Castro Pretorio, piazza della Croce Rossa, viale del Policlinico fino a Porta Pia. Intanto sono state chiuse le stazioni metro A e B Barberini-Repubblica-Castro Pretorio-Colosseo

I No Tav. Il pullman che ha portato dalla Val di Susa una cinquantina di attivisti No Tav è arrivato in mattinata a Roma. Da Torino altri cinque pullman organizzati da centri sociali e altre associazioni. Decine di militanti sono arrivati nella capitale già ieri. Molti si sono sistemati nella tendopoli di San Giovanni, molti altri sono stati ospitati in una casa occupata nei giorni scorsi nel quartiere romano del Pigneto, in via Fortebraccio. Venerdì si sono verificati degli scontri tra una parte di questi ultimi e le forze dell'ordine.

Gli studenti. "Contro crisi e austerita', il 19 ottobre assediamo la citta". Con questo slogan scandito dai megafoni è partita da Piazzale Aldo Moro, davanti l'università La Sapienza, la manifestazione degli studenti diretta a piazza San Giovanni per unirsi al corteo contro l'austerità economica. Alcune centinaia di giovani stanno sfilando per le vie del quartiere San Lorenzo con bandiere No Tav e contro gli sfratti e i pignoramenti. Sono stati accesi alcuni fumogeni. Scanditi anche slogan contro la polizia, che segue con agenti in borghese il corteo, preceduto da un'auto dei vigili urbani.

Città blindata. Il timore era che si ripetesse quanto successo nella Capitale il 15 ottobre del 2011, quando un gruppo di antagonisti mise a ferro e fuoco piazza San Giovanni. Ieri cinque francesi conosciuti come black bloc sono stati fermati ed espulsi.

«Vogliono far passare il messaggio "No Tav uguale Black Bloc"», dice uno dei No Tav in viaggio verso Roma per la manifestazione di oggi.

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