Roma, baby gang Balduina verso il processo: dopo le rapine si vantavano al telefono

Enrico Aurili, vittima della baby gang
di Adelaide Pierucci
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Lunedì 4 Maggio 2015, 06:38 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 13:41
«Siamo diventati famosi. Ci hanno ripreso in tv». I verbali della baby gang che lo scorso ottobre ha sfondato la scatola cranica a un ragazzo sceso sotto casa, alla Balduina, per far fare i bisogni al cane raccontano i retroscena delle notti brave. Alex, 19 anni, e l'amico Claudio, 17, al telefono si vantano delle loro rapine sanguinarie. Alex, con Claudio accanto, chiacchiera con la sua amica Carolina: «Non vedo l'ora di dirtelo. Sono diventato famoso. Stiamo in televisione...». «E perché non me lo puoi dire? E dai» chiede la ragazza. «Vabbè se vi hanno intervistato lo vedo da qualsiasi parte». «No, no non mi hanno intervistato, ci hanno ripreso» precisa Alex, mentre l'amico prepara uno spinello, «Ce l'hai un computer davanti? Clicca "aggressione Monte Mario Balduina"». In tv infatti erano state rilanciate le immagini del sistema di video sorveglianza di una tabaccheria che inquadra la squadretta (Alex, Claudio e due amici della stessa età), prima a mani nude e poi con i cappucci e le spranghe. Se ne parla perché il camuffamento era servito a colpire Enrico Aurili, il ragazzo con il cane, finito in ospedale in gravi condizioni. Quando la vittima aveva capito che non c'era scampo all'aggressione aveva fatto scappare il suo Schnauzer: «Via, corri Black». E così lo hanno ritrovato in una maschera di sangue sull'asfalto. La notte prima era toccato a una coppia su un'auto a Torrevecchia. In quel caso avevano usato una chiave inglese e dei cric: «Se reagite, vi stupriamo».

I COLPI

Per i due maggiorenni del gruppo Alex C. e Pierpaolo A. (figlio di un avvocato e di una insegnante), nei giorni scorsi il sostituto procuratore Giuseppe Bianco, ha chiuso l'inchiesta e sollecitato il rinvio a giudizio per rapina e lesioni gravissime. Per i loro due amici più giovani Claudio D. e Pavio B. (di origini ucraine), invece non è ancora caduta l'accusa di tentato omicidio, e sarà il tribunale dei minori a giudicare. Nella stessa telefonata intercettata Alex e Claudio («che vivono in simbiosi» annotano i carabinieri) oltre che con l'amica Carolina parlottano tra di loro: «Andiamo a Campo de fiori stasera?» chiede Claudio. ««Che voi fa?» risponde Alex. «Menà quarcuno» ci ride su Claudio. La squadretta aveva messo a segno le due rapine nella stessa notte, il 2 ottobre, la prima in via Diano Marina (alle 23.50) in via largo Lucio Apulei (2.30). Dalle immagini un poliziotto aveva riconosciuto Alex e tramite il suo profilo facebook era risalito agli altri nomi. Le intercettazioni confermeranno.