Atac, in mille assenti 2 mesi l'anno. Ogni giorno in 960 mancano dal lavoro

Atac, in mille assenti 2 mesi l'anno. Ogni giorno in 960 mancano dal lavoro
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 30 Aprile 2015, 08:04 - Ultimo aggiornamento: 08:05
In Atac 1.247 dipendenti restano a casa per 2 mesi l’anno. Sia chiaro, escludendo sia ferie che riposi settimanali e tenendo in considerazione solo i giorni di malattia e i permessi speciali. È quanto emerge dall’ultimo report sull’assenteismo elaborato dalla municipalizzata per i trasporti. Come a dire: il caso dei 4 dipendenti licenziati l’altro ieri per avere accumulato, negli ultimi due anni, quasi mille giorni di assenza, è eclatante ma è solo la punta dell’iceberg di un malcostume che ora l’azienda si è impegnata a combattere scegliendo la linea dura.



I BUS

Nel dettaglio: per quanto riguarda il servizio di superficie, il tasso di assenza medio tra i 6.912 dipendenti è del 13,9%. Significa che ogni giorno non si presentano in servizio 960 addetti. I dati di Atac rivelano poi che per 1.002 lavoratori il tasso di assenza è «di oltre il 24%». Significa che, sui 260 giorni lavorativi annuali previsti dal contratto di categoria, quelli non lavorati per malattie e licenze varie sono oltre 60, in pratica 2 mesi. Una cifra a cui vanno aggiunti poi tutti i giorni di ferie e i riposi settimanali. Sono 2.458 invece i lavoratori “virtuosi”, vale a dire quelli che si assentano per «meno del 6%» delle giornate lavorative.



METROPOLITANA

La situazione non cambia di molto se si guardano i dati degli addetti della metropolitana e delle ferrovie urbane. Per i 1.856 dipendenti, il tasso di assenze medio è dell’11%, quindi migliore rispetto ai colleghi dei bus. Ma resta il fatto che 245 lavoratori si assentino «più del 24%» dei giorni lavorativi (anche in questo caso: due mesi a casa, ferie e riposi esclusi). Sono 848 invece i dipendenti virtuos, che si assentano per «meno del 6%».

Proprio per mettere un freno alle assenze sregolate, a ottobre è entrato in vigore il nuovo contratto, che premia i dipendenti più produttivi e penalizza quelli con rendimento scarso e tante assenze.



BONUS ANTI-FANNULLONI

L’accordo finora è stato applicato solo a due categorie: gli impiegati amministrativi e il personale della «IV Area», vale a dire bigliettai e controllori. E proprio grazie a questa intesa 1.608 dipendenti su 2.321 addetti totali hanno percepito, su base semestrale, più soldi perché hanno lavorato di più e fatto meno assenze.

Non solo: come per magia, tra gli amministrativi le assenze per malattia sono di colpo crollate del 49% nel periodo ottobre 2014 - marzo 2015. Praticamente dimezzate. Un ottimo risultato si è registrato anche tra bigliettai e verificatori: -37% nello stesso semestre. Tutto merito del nuovo bonus che fa scontare, direttamente in busta paga, le troppe assenze maturate nel corso del mese.



LE PROTESTE

Ecco perché ora il nuovo contratto sarà esteso anche ai macchinisti della metro e agli autisti dei bus. Quando? «Entro l’estate, forse già da giugno», ha spiegato l’assessore alla Mobilità Guido Improta. I sindacati però sono pronti a dare battaglia. L’Ugl ha già preparato un nuovo sciopero per il prossimo 15 maggio, proprio per contrastare «la riorganizzazione economica che, in caso di assenze, decurta in busta paga quota parte del salario. E assenze vengono considerate anche malattie, congedi parentali, donazioni sangue, la 104 di secondo livello», ha spiegato la segretaria romana Valentina Iori. Ma la linea del Campidoglio non cambia: chi lavora di più, guadagnerà di più. E infatti i primi risultati sulle nuove modalità di erogazione degli stipendi hanno dimostrato che i due terzi dei lavoratori si sono ritrovati con un aumento dello stipendio in busta paga.
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