Quando all'alba gli agenti della Squadra Mobile di Roma hanno bussato alla porta di casa, di Domenico Antonio Mollica non c'era traccia. Convinti della sua presenza nell'abitazione, però, i poliziotti hanno chiesto la collaborazione dei vigili del fuoco per esplorare eventuali intercapedini. L'attenzione si è concentrata subito sul sottotetto dell'appartamento perchè non aveva vie di accesso, ma prese d'aria esterne. Così, appena hanno iniziato ad abbattere il solaio, si è sentita una voce dire «Scendo, scendo».
Per gli inquirenti «la presenza di un bunker nel territorio romano è una novità e rappresenta un ulteriore elemento che depone per le conclusioni che il gip ha tratto all'esito delle indagini della Squadra Mobile e della Direzione Distrettuale Antimafia romane».
Domenico Antonio Mollica è tra le persone colpite da misura cautelare nell'ambito dell'operazione «Fiore Calabro» per i reati di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso, commessi per favorire la 'Ndrangheta.