Gabriella ha iniziato a urlare, i cagnolini, due cuccioli di pastore tedesco, si sono scagliati contro l'aggressore salvando la padrona. L'immigrato per reazione ha lanciato in direzione della vittima anche un sanpietrino. La donna ha schivato il colpo, è riuscita a fuggire e ha chiamato i carabinieri. Lo straniero è stato arrestato. Ieri è stato processato e condannato con l'accusa di violenza sessuale. Ora, è detenuto a Regina Coeli: su richiesta del pubblico ministero Pierluigi Cipolla, dovrà scontare 3 anni e 4 mesi di reclusione.
I CUCCIOLI “EROI”
I fatti risalgono a domenica sera. Erano le nove quando Gabriella, residente nel rione Monti, nel I Municipio, cuore del centro storico, è uscita di casa per portare a spasso i cuccioli. In pochi minuti di tragitto, come di consueto, ha attraversato via Labicana e ha raggiunto l'ingresso del parco di Colle Oppio. Non ha avuto nemmeno il tempo di liberare i cagnolini e di farli correre nel verde: un uomo è sbucato fuori dal nulla e si è avventato su di lei. Era straniero, era giovane. Stava dormendo accampato alla meglio dietro a un cespuglio. È stato svegliato dal rumore dei passi e ha visto Gabriella. Ha seguito la vittima restando a pochi metri. Poi, l'ha afferrata alle spalle, l'ha palpeggiata. Ha tentato di baciarla e di abusare di lei. La donna, stretta dalla morsa dell'aggressore, ha urlato a pieni polmoni. Ma nessuno l'ha sentita. Non c'erano passanti, nel parco.
Non c'era nemmeno sorveglianza. Gabriella era sola. Sono stati i cuccioli a salvarla: si sono scagliati contro lo straniero, hanno abbaiato, hanno ringhiato, hanno mostrato i denti. Ma il ventiseienne, invece di spaventarsi, ha reagito: ha afferrato un sanpietrino e l'ha lanciato contro la vittima. La donna è riuscita a scansarsi ed è fuggita via. Giunta in salvo, in lacrime e sotto shock, ha chiamato i carabinieri e ha chiesto aiuto. I militari arrivati sul posto hanno ispezionato il parco e hanno trovato il giovane: stava vagando tra i cespugli in stato confusionale. Per lui sono subito scattate le manette con l'accusa di violenza sessuale.
I PRECEDENTI
Dopo avere trascorso una notte in cella, il ragazzo è stato spedito sul banco degli imputati, dove è stato processato per direttissima e ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato. Di fronte ai giudici si è avvalso della facoltà di non rispondere. Anche perché la sua posizione si è aggravata: da un controllo è risultato che la fedina penale dello straniero è appesantita da precedenti specifici. Nel 2012, era stato arrestato e condannato in via definitiva per atti osceni in luogo pubblico e resistenza. Gli stessi reati sono contestati in un'altra informativa di polizia che risale allo scorso anno: nel novembre del 2014 il ragazzo è stato fermato e processato per atti contro il pubblico alla stazione Termini. In quell'occasione, i giudici hanno disposto nei suoi confronti il divieto di dimora a Roma. Un divieto che l'imputato ha infranto. «Quando ho parlato con lui mi sembrava in stato confusionale, penso che abbia bisogno di cure - ha dichiarato l'avvocato Francesco Bicarini, che difende l'arrestato - per questo motivo avevo proposto di effettuare una perizia psichiatrica, ma il giudice ha rigettato la richiesta e ha proceduto con il rito abbreviato».