Fedina penale record per la baby ladra
A 13 anni ha 27 pagine di precedenti
Ma per lei solo una segnalazione

Fedina penale record per la baby ladra A 13 anni ha 27 pagine di precedenti Ma per lei solo una segnalazione
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Sabato 23 Agosto 2014, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 17:46
A soli tredici anni ha gi collezionato una serie di colpi che ne fanno una professionista nei furti all’interno dei negozi del centro cittadino.



Librerie, farmacie, ma anche le boutique di griffe di via dei Condotti come Gucci vengono annoverate nelle 27 pagine di precedenti che raccontano due anni di carriera criminale di una ragazzina nomade romena. Il primo reato quando aveva circa dieci anni. «È più scaltra di un ladro incallito», racconta chi ieri l’ha bloccata mentre era in compagnia di una ventenne, poco dopo aver svaligiato un’ottica all’interno della stazione Termini. Non sembrava affatto intimorita, la ragazzina, quando i carabinieri la stavano portando in caserma.



GLI ARNESI

Le due sono state pizzicate con una borsa schermata piena di occhiali da sole dal valore complessivo di oltre mille euro, dopo essere riuscite ad aggirare il sistema antitaccheggio del negozio. «Tanto alla fine non accadrà nulla nemmeno questa volta», avrà pensato la ragazzina, mentre si consumavano le formalità di rito e veniva segnalata per l’ennesima volta al Tribunale dei Minori. La ventenne, anche lei una nomade, è finita in carcere. La minore invece è tornata in libertà.

Aria smaliziata, occhi vispi, indifferente alle reprimende dei carabinieri, per lei entrare nei negozi e far razzia dei prodotti sugli scaffali è come un gioco, in fondo. Non di certo però per chi sfrutta i minori e rivende sul mercato parallelo la refurtiva, capi griffati da capogiro e merce di valore che alimentano l’affaire ricettazione grazie alla manovalanza rappresentata sempre più da gruppi di ragazzini.



La tredicenne vive a Roma senza i genitori. È una zia ad occuparsi di lei, da quando la madre e il padre sono tornati in Romania. Come ogni mattina, parte da uno dei tanti insediamenti dell’Ardeatina, un alternarsi di baracche e palazzine popolari abitate da rom che vivono in città ormai da anni, per raggiungere assieme ad altri giovanissimi ladruncoli le vie dello shopping della Capitale. Tra le mete preferite, la ormai assediata stazione Termini, ma anche arterie come la Palmiro Togliatti, via Appia Nuova, via della Croce e largo Boccea. Intere zone della città “battute” da queste bande di baby-ladri inserite a pieno titolo nel racket dei colpi nei negozi. E forse – è una ipotesi investigativa – anche la tredicenne potrebbe essere finita in uno dei giri di ricettazione che sfruttano i minori non ancora quattordicenni e quindi non imputabili.



La ragazzina rom è era stata fermata di recente, lo scorso 19 luglio, all’interno di una farmacia di via della Croce. Aveva appena trafugato 1.970 euro di merce. E non è il solo furto di grave entità che viene sgranato dai carabinieri in quello che appare un lungo e triste rosario ma che in realtà è il fascicolo di una ragazzina di appena 13 anni: sono più di una dozzina quelli annotati dai militari della stazione San Lorenzo in Lucina, senza tener conto delle informative redatte dalle altre forze di polizia.



MIGLIAIA DI EURO

Spiccano i colpi messi a segno lo scorso mese di gennaio all’interno di una profumeria di Termini (1.700 euro il bottino), nella Coin di via Togliatti e alla Feltrinelli di via Appia Nuova nel 2012. I più eclatanti però restano quelli del 2012 e di dicembre del 2013 all’interno di Gucci in via dei Condotti: due furti per un totale di quasi cinquemila euro.

Purtroppo gli squadroni di minorenni utilizzati nei furti non sono una novità. Rubano, vengono bloccati e poi rimessi subito in libertà. Come le quattro minorenni fermate a giugno in piazza di Spagna dai militari della compagnia San Pietro poiché accusate di sfilare i portafogli ai turisti davanti alla stazione della metro. Oppure come la 11enne bloccata con una complice il mese scorso ai Fori Imperiali dopo uno scippo. Casi e storie di degrado che a Roma ormai si sprecano. E che spesso raccontano dello sfruttamento, da parte di adulti senza scrupoli, di bambini nomadi.
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