«Siamo annoiati». Bruciano un ristorante: denunciati otto giovani “bene”

«Siamo annoiati». Bruciano un ristorante: denunciati otto giovani “bene”
di Marco De Risi
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Mercoledì 19 Febbraio 2014, 17:52 - Ultimo aggiornamento: 17:53
Che noia, bruciamo questo locale va. Hanno tra i 16 e i 20 anni i bravi ragazzi che nella notte tra domenica e luned hanno dato fuoco a un ristorante cinese a Trastevere. «Eravamo un po’ alticci e annoiati così abbiamo deciso di movimentare la serata», questa la sintetica e inquietante spiegazione data da uno degli otto giovani.

Erano le quattro di notte, quando qualche residente si è svegliato e si è accorto delle fiamme. Diverse persone hanno chiamato i pompieri per un incendio che si stava sviluppando sulla facciata di un palazzo in piazza Ippolito Nievo. Il rogo è stato spento dai vigili del fuoco in poco tempo. Ma un testimone ha raccontato ai soccorritori di aver visto un gruppo di persone allontanarsi velocemente a piedi subito dopo il crepitio delle fiamme nel ristorante cinese. Indicazioni che hanno permesso agli equipaggi delle volanti di rintracciare e bloccare una comitiva di giovani poco distante dall’incendio. Sui vestiti avevano ancora l’odore intenso di benzina, sembravano euforici e non coscienti della bravata appena compiuta. Si tratta infatti di ragazzi tutti incensurati e di buona famiglia.

LA CONFESSIONE

Una volta negli uffici di polizia del commissariato di Monteverde sono sembrati un po’ più spaesati e impauriti. In poco tempo sono crollati, confessando: «Sì, siamo stati noi gli autori dell’incendio».

Un incendio non di poco conto. Le fiamme hanno distrutto il tendone del ristorante orientale e hanno danneggiato in modo serio anche l’ingresso. «Si stiamo stati noi», ha detto un sedicenne al poliziotto che lo stava interrogando. «Siamo andati ad un distributore - ha continuato il suo racconto l’adolescente - e abbiamo raccolto la benzina in una bottiglia di plastica. Poi siamo andati davanti al ristorante: abbiamo gettato la benzina sull’ingresso e abbiamo dato fuoco».

Non c’è un movente ”politico” o razziale dietro il falò. Ma semplicemente la noia di un gruppo di ragazzi. Alcuni di loro studiano ancora all’università; altri sono già in cerca di un lavoro, anche se non hanno particolari problemi economici.

I GENITORI

Le famiglie sono state svegliate all’alba dalla polizia, che ha spiegato loro in che guaio si erano cacciati i figli. Sconvolte, arrabbiate si sono ritrovate in commissariato, e non hanno provato a difendere la prole, anzi qualche genitore è stato anche bloccato dagli agenti mentre cercava di prendere a schiaffi il figlio.

Il magistrato di turno ha deciso di non arrestare gli otto teppisti. Del resto la legge parla chiaro: non si tratta di pregiudicati ed hanno anche confessato, quindi è stata applicata la denuncia a piede libero per il reato d’incendio doloso.

Ora le famiglie dovranno risarcire i danni al titolare del ristorante cinese: si tratta di migliaia di euro. Mentre loro, i giovani si sono rovinati la fedina penale e comunque subiranno a breve un processo con poche possibilità di essere assolti. Tutto questo, perché la serata, tra alcol e locali non era stata abbastanza divertente. La polizia scientifica ha svolto un sopralluogo sul luogo dell’incendio. Sono stati anche sequestrati gli indumenti sporchi di benzina indossati domenica sera dagli otto ragazzi, incendiari per noia.
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