Pochi giorni prima, l'8 novembre, le cimici piazzate dalla polizia al ristorante di via Giulia avevano captato il discorso tra Alberto Dell'Utri e l'imprenditore Vincenzo Mancuso a proposito di un presunto piano di fuga in Africa del cofondatore di Fi. Panorama sottolinea che oltre a questa intercettazione ce ne sarebbe un'altra che avrebbe messo in allarme gli inquirenti perché riguarderebbe i discorsi di un notissimo imprenditore romano il quale avrebbe detto di aver fatto pressioni su alcuni magistrati della Capitale per evitare una serie di arresti.
IL PROCURATORE
La procura ha replicato con un comunicato a firma dello stesso procuratore Pignatone, il cui senso è che si volevano evitare le intercettazioni ”a strascico”. «Con riferimento alle notizie del settimanale Panorama - scrive il capo dei pm - si rende noto che il gip, nell'autorizzare l'attività di intercettazione, ha correttamente posto precisi limiti per evitare che venissero intercettate le conversazioni di soggetti del tutto estranei al contesto investigativo, semplici frequentatori del locale. La procura, poco dopo l'avvio delle intercettazioni ha invitato la Squadra Mobile al rispetto dei limiti posti dal gip, anche sospendendo le attività tecniche relative a quei colloqui che, a fronte di un iniziale verosimile interesse per le indagini, risultino estranee alle stesse e all'ambito del provvedimento del gip».
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