Lite a colpi di bottigliate sul treno. Terrore sulla linea Roma-Giardinetti. Passeggeri in ostaggio

Lite a colpi di bottigliate sul treno. Terrore sulla linea Roma-Giardinetti. Passeggeri in ostaggio
di Paola Vuolo
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Lunedì 20 Ottobre 2014, 06:09 - Ultimo aggiornamento: 09:05

Un inferno di urla, sangue, bottigliate e gente che scappa. Sabato sera, il trenino della linea Roma- Giardinetti si trasforma in una specie di campo di battaglia, per una rissa iniziata già sulla banchina alla fermata di Torpignattara. Due uomini lottano e si colpiscono con le bottiglie, sono due egiziani di 35 e 41 anni. Il più giovane, già conosciuto dalle forze dell'ordine, ha rapinato il connazionale che aveva appena preso lo stipendio di 1.200 euro. Il trenino si ferma e gli egiziani saltano su continuando con le bottigliate. I pezzi di vetro finiscono ovunque, c'è sangue sui sedili uno dei due è ferito. Il macchinista cerca di fermarli, ma viene investito dai vetri della bottiglia lanciata contro i vetri del vagone. Un sabato sera da incubo.

IL RACCONTO

«Mi sembrava di essere finito nella scena di un film western», Alessandro Neri il macchinista colpito dai vetri lavora su questa tratta da otto anni, ricorda i momenti di paura vissuti sul treno: «Me la sono vista brutta, viaggiavo sulla linea, alla fermata di Torpignattara mi sono fermato per far salire e scendere i passeggeri, quando ho sentito un gran frastuono.

Mi sono sporto dal treno e ho visto sulla banchina un uomo con un taglio profondo dall'orecchio alla base del collo, vetri infranti a terra e macchie di sangue. Sono riusciti a salire sul vagone, i passeggeri minacciati hanno iniziato a urlare e a scappare dal trenino. I due erano lì e si lanciavano bottiglie, uno mi guardava e urlava ladro, mi ha rubato i soldi. Una bottiglia è volata e mi ha sfiorato, c'è da avere paura a svolgere questo mestiere». La rissa continua tra calci e pugni, l'autista ha solo qualche graffio, poi i due scendono dal treno, il macchinista chiude le porte e chiede aiuto prima di denunciare l'episodio ai carabinieri. «Serve un presidio fisso in ogni stazione delle tratte ferroviarie Atac - dice l'autista - non bastano più le pattuglie, ormai è un'emergenza continua». Alessandro Neri è anche vice presidente del sindacato autonomo CambiaMenti M410 guidato da Micaela Quintavalle. «Non è possibile andare a lavorare con il terrore - dice Micaela Quintavalle - e i passeggeri non meritano queste realtà assurde. Il 24 ottobre prossimo, giorno in cui è previsto lo sciopero Usb del trasporto pubblico, gli autisti di CambiaMenti non aderiranno ma sul posto di lavoro, la cabina di autobus e treni, indosseranno al braccio un fazzoletto bianco contro le aggressioni e i licenziamenti. Abbiamo bisogno di più sicurezza». Il rapinatore egiziano è stato arrestato, la vittima medicata al Vannini ha una prognosi di oltre sette giorni.