Per capire chi fosse Arcangelo Spagnoli, che nel gennaio 2012 è deceduto e non potrà mai difendersi davanti ai magistrati, occorre rileggere la richiesta di arresto che la procura di Roma aveva inviato al Gip a marzo 2013 e che è stata poi sottratta misteriosamente dagli uffici di piazzale Clodio: «Iniziando ora ad entrare nell’oggetto specifico della richiesta, va sottolineato come in tale struttura (la struttura commissariale del Lazio per l’emergenza rifiuti, ndr.) operava, quale Responsabile Unico del procedimento, Arcangelo Spagnoli, punto di snodo fondamentale tra la struttura commissariale, la Regione e il Gruppo Cerroni, la cui figura, sia pure esclusivamente a fine di comprendere la struttura dell’associazione criminale, si ripercorrerà nei paragrafi che seguono, e prevalentemente in quello relativo al gassificatore di Albano Laziale».
LE POLIZZE
Quest’uomo, centrale per la gestione dei rifiuti nel Lazio, viene colto in fallo dalla Finanza ben tre volte in sei anni, fino al 2009, quando trucca le carte per l’affare del termovalorizzatore di Albano: «Incoerenza patrimoniale», scrivono i finanzieri sulla sua dichiarazione dei redditi. Dal 2005, quando aveva guadagnato trecentomila euro e spendendone quasi un milione e cento; fino al 2009, quando aveva incassato oltre 500mila euro e ne aveva spesi 661mila. In tutto, hanno calcolato i finanzieri, oltre tre milioni di euro, che a ben vedere non sono stati spesi ma dirottai all’estero sotto forma di polizze assicurative. E le operazioni sono talmenete sospette che anche una delle banche delle quali si serve il dirigente, segnala le transazioni alle autorità di controllo il 4 settembre del 2008.
APPARTAMENTI
Non è tutto. E’ sempre la Finanza a mettere in luce le operazioni immobiliari di un altro presunto complice di Manlio Cerroni. Si tratta di Fabio Ermolli, l’uomo che viene mandato a dirigere l’Arpa Lazio, cioè l’ente incaricato al controllo su tutte le discariche dellla regione. Lo stesso che, quando viene incaricato dalla procura di Roma di verificare se la discarica di Malagrotta può inquinare la falda acquifera sottostante, nega decisamente. Nel 2008 la Finanza accerta che Ermolli acquista in contanti un appartamento per 522mila euro, senza accendere un mutuo e guadagnando in quell’anno 169mila euro. Anche per lui scatta il giudizio di «incoerenza patrimoniale» sulla dichiarazione dei redditi, e il sospetto che quella casa sia una mazzetta mascherata.
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