Rifiuti e rottami, alla Magliana la pista ciclabile è una discarica

Rifiuti e rottami, alla Magliana la pista ciclabile è una discarica
di Veronica Cursi
2 Minuti di Lettura
Martedì 3 Dicembre 2013, 12:49 - Ultimo aggiornamento: 13:25
Un tempo era una pista ciclabile. Da troppi anni solamente una discarica. Un cumulo di rifiuti e rottami che si accumulano e crescono di giorno in giorno. Ecco come si presenta il viadotto della Magliana, lì dove nel 1998 nacque una pista ciclabile. Quello che un tempo doveva essere un percorso nel verde a sud di Roma è oggi una discarica a cielo aperto dove il verde, tra baracche, insediamenti abusivi e rifiuti, negli anni è letteralmente scomparso.



Sotto al viadotto e lungo gli argini del Tevere, ciclisti e bikers sono costretti a un continuo percorso a ostacoli tra rifiuti, materassi, frigoriferi, elettrodomestici. Una gimkana vergognosa tra degrado e indifferenza. Che cresce sotto gli occhi di tutti, nonostante denunce, segnalazioni e blitz dei vigili, offrendo uno spettacolo a dir poco desolante.



L’ennesima denuncia arriva da BiciRoma, l’associazione dei ciclisti romani - che da tempo sta raccogliendo foto e video - un vero e prioprio dossier per documentare il degrado di quest’area. «Una vergogna istituzionale - si sfoga Fausto Bonafaccia, presidente dell’associazione- I responsabili delle Istituzioni che fanno si girano dall’altra parte? Possibile che non si riesca definitivamente a far tornare la normalità in quest’area? Invitiamo il sindaco Marino a venirsi a fare una bella passeggiata in bicicletta qui così si rende conto di come questa zona di Roma stia sprofondando nel degrado».



Già perchè di giorno in giorno la situazione degenera. In alcuni tratti, proprio in via della Magliana, i cumuli di immondizia sono talmente alti che stanno raggiungendo la strada e l'odore della spazzatura si mischia a quello dello smog.

E allo sfogo dei ciclisti si aggiunge la rabbia dei residenti stanchi di combattere con il degrado nel loro quartiere. «Decine e decine di sgomberi che non hanno portato a niente. Ogni volta, dopo i vari interventi, tutto è tornato peggio di prima. Insicurezza e degrado si impossessano puntualmente di quest'area, e allora viene da chiedersi: questi soldi spesi in continue bonifiche e sgomberi, non si potevano investire in modo migliore e magari più duraturo?».