Il restauro scientifico griffato Diego Della Valle è ufficialmente partito da ventiquattrore, alla conclusione del montaggio delle impalcature sull’intera facciata di 52 metri (per dieci arcate, dalla 43 alla 52). La documentazione informativa è sul tavolo del Ministro per i Beni culturali Massimo Bray. E dal Collegio Romano si potrebbe attendere a breve la convocazione della conferenza stampa.
IL CARTELLO Il cartello ufficiale dei lavori che «benedice» il cantiere sarà affisso nelle prossime ore. Punto prestabilito del ponteggio, all’altezza della sommità dell’arco del primo ordine. A chiare lettere, le informazioni sul restauro e sulla «sponsorizzazione per il finanziamento del piano di interventi da realizzarsi nell'Anfiteatro Flavio». Sulla parte bassa del pannello, il logo del Mibac (Ministero per i Beni culturali) della dimensione di trenta centimetri, e il logo della Tod's di venti centimetri. Il marchio di Diego Della Valle, che sta finanziando i lavori complessivi con 25 milioni di euro, è più piccolo, in barba alle tante polemiche che hanno scortato mediaticamente l’operazione salva-Colosseo. E sulla porzione di Colosseo incartato non spiccherà altro, garantiscono dagli uffici del monumento: nessuna pubblicità. Ad avvolgere come un velo trasparente i tubi innocenti è una rete bianca a maglie larghe quasi impercettibile - difficile notarla - che lascia intravedere le strutture dell’Anfiteatro Flavio.
LA CADUTA Nel frattempo, il braccio telescopico rimane in attività sullo sperone Stern, da cui domenica mattina si è distaccato un frammento di travertino originale. Il cestello elevatore ha accompagnato l’équipe di restauratori e architetti responsabili della sicurezza del monumento nelle operazioni di accertamento delle pareti. Interventi che comportano ancora la chiusura dei sotterranei dell’Anfiteatro Flavio.
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