Rendite catastali e imposte mirate: il Comune prepara il piano per il 2014

Rendite catastali e imposte mirate: il Comune prepara il piano per il 2014
di Fabio Rossi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Novembre 2013, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 08:19
Trecentocinquanta milioni in pi alla voce entrate tributarie. La conferma dell’aumento della pressione fiscale per i romani, nel 2014, si trova scritta nero su bianco nello schema del bilancio pluriennale 2013-2015, approvato dalla giunta capitolina lunedì scorso, nella stessa delibera che chiude i conti della manovra di quest’anno. La differenza balza subito agli occhi, al titolo I delle entrate: se per il 2013 la cifra iscritta a bilancio per i tributi è di 2.912 milioni di euro e spicci, nel prossimo anno sale a 3.265 milioni, per poi stabilizzarsi nel 2015 a quota 3.276. È l’effetto inevitabile di una situazione generale che, tra tagli ai trasferimenti e debito pregresso da ammortizzare, porterà il Campidoglio ad affrontare un’ulteriore riduzione del budget a disposizione che potrebbe superare il miliardo di euro: roba da paralizzare l’intera città, a partire dai servizi per i cittadini. E così bisognerà fare di necessità virtù, aumentando la pressione fiscale di quel tanto indispensabile per non dare la mazzata finale alla macchina comunale.



IL PIANO

Da dove arriveranno questi 350 milioni e rotti? Per il Campidoglio in gran parte dalle revisione degli estimi catastali, di cui si occupa l’Agenzia delle entrate, che porterà in dote maggiori incassi dalla tassa sugli immobili, nella versione che sarà proposta dal Governo per il prossimo anno. «Non ci sarà alcuna stangata per i romani», assicura l’assessore al bilancio Daniela Morgante. L’incognita, però, si chiama addizionale Irpef: il Governo ha concesso al Campidoglio la possibilità, dal 1° gennaio, di aumentare l’aliquota dallo 0,9 per cento attuale fino all’1,2, con lo 0,4 che però, almeno per qualche decennio a venire, sarà girato direttamente alla gestione commissariale del debito accumulato prima del 2008.



Ignazio Marino ripete ogni giorno di voler evitare aumenti dell’addizionale: «Io non volevo aumentare l’Irpef nel 2013 e spero che possa essere evitato qualsiasi aumento anche nel 2014 - ha detto il sindaco a Radio Popolare - Certo, partiamo da una situazione di debito drammatica, ma il mio indirizzo è quello di non farlo pagare ai cittadini». Resta da capire se sarà realisticamente possibile, vista la coperta cortissima, lasciare invariate le tasse comunali. E dalla maggioranza arrivano già le prime proposte: «Nel bilancio 2014 possiamo iniziare a prevedere la sperimentazione dello scaglionamento dell’addizionale Irpef per fasce di reddito, in conformità con la maggior parte dei Comuni italiani - dice il capogruppo di Sel Gianluca Peciola - in considerazione dell’innalzamento della soglia massima che è stato concesso a Roma Capitale». Sel propone, in particolare, l’esenzione per chi ha un reddito inferiore a 20 mila euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA