Mafia Capitale, si è dimesso il capo di gabinetto della Regione Lazio: Venafro è indagato

Mafia Capitale, si è dimesso il capo di gabinetto della Regione Lazio: Venafro è indagato
di Simone Canettieri
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Martedì 24 Marzo 2015, 17:16 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 08:59
Maurizio Venafro si è dimesso. Il capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti lascia l'incarico perché indagato. Molto probabilmente nell'inchiesta Mafia Capitale.

E' stato proprio Venafro in una lettera a scrivere i motivi del suo gesto: «Alcuni giorni orsono, dopo aver appreso di essere formalmente indagato nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Roma in merito ad una gara d'appalto della Regione Lazio - scrive Venafro nella lettera di dimissioni 'unilaterali

e irrevocabilì al governatore Nicola Zingaretti -, sono comparso spontaneamente davanti ai Pubblici Ministeri che conducono l'indagine; ho fornito tutti i chiarimenti che mi sono stati richiesti ed ho dato ampia e utile collaborazione per una corretta

ricostruzione dei fatti».



«Devo necessariamente prendere atto - prosegue Venafro - che la normale tempistica d'indagine, al netto di ogni retorico richiamo ad un'auspicabile rapidità, impone ai magistrati inquirenti di svolgere, con la necessaria attenzione, tutti i dovuti e

complessi accertamenti; ciò è però (purtroppo) incompatibile con i tempi della politica, dell'informazione e, infine ma non per

ultimo, con quelli della mia personale dignità».



«Non intendo - aggiunge Venafro - finchè la mia posizione non sarà chiarita e chiusa con l'inevitabile archiviazione, conseguente alla mia estraneità ad ogni ipotesi d'accusa, parlare pubblicamente dell'indagine, dei fatti e delle ragioni che depongono per l'assoluta correttezza e trasparenza del mio operato». «Il mio gesto - prosegue la lettera - è assunto, quindi, per permettere alla politica ed alla magistratura di fare il proprio lavoro senza condizionamenti reciproci, ed anzi in uno spirito di collaborazione che deve unire tutte le energie positive del nostro Paese».



Venafro, nella sua lettera, sottolinea, inoltre, «l'immenso lavoro di profonda riforma dell'organizzazione regionale portata avanti da me e da tutti noi fin dalle prime ore successive al nostro insediamento due anni fa» e la necessità di «proseguire l'opera di cambiamento radicale senza indugi od imbarazzi». «Devi andare avanti, dovete andare avanti - conclude Venafro rivolgendosi a Zingaretti - tu e la Giunta, senza indugio perchè i

cittadini del Lazio e non solo hanno bisogno di tutte le vostre energie e la vostra determinazione Io vi seguirò con affetto e vicinanza e tiferò per il cambiamento che tu hai annunciato e che, insieme, abbiamo cominciato. A presto per una nuova

avventura».



Zingaretti ha accolto così le dimissioni del suo ex capo di gabinetto: «Caro Maurizio, in questi anni ti ho voluto accanto a me perché conosco le tue capacità, la tua onestà e trasparenza. Con le tue parole e scelte, ti fai carico di un atto di grande responsabilità, non dovuto, di cui ti ringrazio; questo conferma ancora una volta la tua profonda sensibilità e il tuo rispetto nei confronti delle istituzioni che hai sempre servito con rigore, dedizione e intelligenza. A testimoniarlo non ci sono solo io ma le migliaia di persone che in questi anni hanno avuto modo di conoscerti e apprezzare la tua professionalità e serietà».



Intanto, l'opposizione, dalla Destra di Storace al M5S, attacca: «Ora Zingaretti chiarisca in aula».



E' in corso una riunione di maggioranza con il governatore.

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