Sono stati riassunti in un fascicolo dal titolo «Vitto dei detenuti» presentato dal Ministero della Giustizia, dal Garante dei detenuti, dalla Regione e dall’Asl Roma A, insieme alla carta dei servizi sanitari interni alla casa circondariale. Ci sono venticinque casistiche, che tentano di rispondere sia alle esigenze legate alla religione, sia a quelle legate a condizioni di salute particolari.
Altri esempi: il vitto iposodico e quello ipocalorico, quello iperproteico e quello per chi è malato di tbc. Anche di questo si è parlato questa mattina nel corso della visita del presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, del centro clinico di Regina Coeli, che eroga 80 mila prestazioni all'anno. E’ stato rinnovato e dotato di nuovi macchinari. Ci sono 8 posti letto post-operatori e 24 di degenza, oltre al blocco operatorio.
Questo potenziamento consente di ridurre il numero dei ricoveri negli ospedali di Roma, dove i detenuti devono essere piantonati 24 ore al giorno, impegnando forze e risorse della polizia penitenziaria.
Nicola Zingaretti ha spiegato: «La ristrutturazione del centro clinico del carcere di Regina Coeli è un tassello importante: finora gli interventi venivano fatti nella rete ospedaliera regionale, con tutto ciò che questo comporta in termini di sicurezza e per il detenuto».
Ha commentato il ministro Orlando: «Questo è un momento importante per l'evoluzione del sistema sanitario carcerario. Apprezzo lo sguardo lungo con cui si sta provando ad agire per rendere il carcere di Regina Coeli una struttura in linea con gli standard europei».
Massimo Costantino, segretario regionale della Federazione nazionale sicurezza della Cisl, ha messo in fila i numeri di Regina Coeli: «Ci sono 702 detenuti reclusi e 2 detenuti ricoverati presso strutture ospedaliere. Secondo i dati odierni i detenuti risultano essere +61 rispetto alla capienza regolamentare pari a 641 unità. La Polizia Penitenziaria ha 641 unità, con una carenza, quindi, di personali pari a meno 166».
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