Rapporto Confcommercio sui trasporti e logistica a Cernobbio: il Lazio 67° tra 270 regioni europee

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di Cristina Montagnaro
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Lunedì 12 Ottobre 2015, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 20:51
Raggiungere determinati territori nel Lazio o in altre regioni, utilizzando il treno, la macchina, la nave è tutt'altro che facile, basti pensare che in media nei nostri porti le merci per entrare e uscire impiegano circa 18 giorni, contro i 6 di molti paesi del Nord Europa. Colpa delle lungaggini burocratiche. E infatti L’Italia è uno dei paesi europei che investe meno in infrastrutture. Dal 2000 al 2013 ad oggi ad esempio nel trasporto merci gli investimenti pubblici si sono dimezzati e negli ultimi 8 anni le merci trasportate sono diminuite del 18 per cento. Ben15 regioni italiane si collocano oltre il 100 posto nella classifica delle 270 regioni europee. Il conto lo ha fatto il Rapporto dell’Ufficio studi di Confcommercio su trasporti e logistica, presentato a Cernobbio, in provincia di Como in occasione del primo forum internazionale di Conftrasporto-Confcommercio.



Secondo lo studio il Lazio si trova al 67esimo posto nella classifica. Il primato italiano va alla Lombardia (44° posto), mentre Calabria (211°) e Sardegna (231°) sono le peggiori.

Secondo l’analisi, l'Italia è spaccata in due in termini di accessibilità, ovvero la facilità di raggiungere determinati territori, utilizzando le infrastrutture di trasporto esistenti: ad eccezione del Trentino Alto Adige, infatti, tutte le regioni del Nord, Piemonte e Lombardia in testa, si collocano sopra la media nazionale, mentre quelle del sud, Basilicata e Sardegna in coda, ben al di sotto.


Il Lazio ha come indice di accessibilità regionale (che misura quante auto e quanti camion possano marciare su una strada) il 57,4. Risulta leggermente sopra la media nazionale che è del 52,2, bisogna considerare però che, ad eccezione del trentino alto Adige tutte le altre regioni del centro nord sono notevolmente sopra la media. In altre parole, il sud, e non solo continua ad accusare forti ritardi nella mobilità.



I deficit di infrastrutture, come noto, frenano la crescita del paese e la sua competitività. È stato calcolato che se l'Italia avesse le infrastrutture della Germania , il nostro prodotto interno lordo varrebbe 42 miliardi di più.Come ci dice il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli: "l'Italia, il Lazio compreso, è sempre di più fuori dalle rotte internazionali del trasporto merci. Questo perché le infrastrutture sono inadeguate, l'accessibilità sia fisica sia digitale è carente, la politica delle infrastrutture è altalenante. Tutto questo ha un costo," una tassa occulta" che grava sui consumi delle famiglie, che Confcommercio stima in 700 euro a famiglia l'anno. In altre parole le inefficienza della logistica italiana vengono pagate a cara prezzo dai cittadini, anche se non lo sanno".