Roma, racket delle spiagge Il Campidoglio “sfila” i poteri al commissario

Roma, racket delle spiagge Il Campidoglio “sfila” i poteri al commissario
di Giulio Mancini
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Sabato 5 Settembre 2015, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 21:10

Il Campidoglio scippa la gestione delle spiagge di Ostia ai commissari ministeriali incaricati di amministrare il X Municipio sciolto per mafia. Con un colpo di mano, prima la Giunta capitolina e ieri la commissione consiliare Statuto, hanno deciso di sottrarre della competenza sul demanio marittimo all'amministrazione locale.
Il ”cavallo di Troia” per l'accentramento di ogni decisione in fatto di concessioni agli stabilimenti balneari e di gestione delle spiagge libere è una frase di quattro parole: «soppressione dell'articolo 13». A favore di questa cancellazione, che costituisce un passo indietro di oltre venti anni nel processo di decentramento amministrativo, si è espressa l'11 agosto la Giunta Marino. E ieri la scelta è stata ribadita dalla X Commissione consiliare Statuto.
Gli organi decisionali del Comune di Roma Capitale si sono riappropriati di una competenza riconosciuta per la sua specificità all'unico municipio che affaccia sul mare. La delibera del colpo di mano è quella approvata all'unanimità dall'Aula di Giulio Cesare il 18 aprile 2011: ”Regolamento speciale del Decentramento Amministrativo nel Municipio Roma XIII, ora Roma X”. In ragione della sua specificità, l'assemblea riconosceva ufficialmente una titolarità che già nel 1992 l'allora sindaco Franco Carraro ed il presidente municipale Marco Pannella, avevano indicato per Ostia.

LA RIVA
Con quel regolamento, all'articolo 13, a Palazzo del Governatorato veniva decentrata «la competenza in materia di: A) progetti di assetto e valorizzazione del litorale, d'intesa con l'ente gestore della riserva naturale statale del litorale romano; B) manutenzione del Canale Pescatori; C) gestione, pulizia e manutenzione degli arenili e delle spiagge non in concessione, nonché manutenzione delle opere di difesa a riva e a mare; D) gestione dei servizi connessi alla balneazione della spiaggia di Castelporziano e Capocotta, d'intesa con l'ente gestore della riserva naturale statale del litorale romano; E) Piano di Utilizzazione degli Arenili ».
In quello stesso articolo del Regolamento, è fissato anche che «Sono altresì di competenza del Municipio le attività istruttorie ed il rilascio delle licenze per gli stabilimenti balneari; il Municipio assicura la salvaguardia dei beni di interesse artistico, archeologico e storico, su conforme parere della Sovrintendenza comunale, nonché la tutela del paesaggio e della salubrità ambientale della zona del litorale marino».
IL DIETROFRONT
Si dovrà ora esprimere l'assemblea capitolina per completare lo ”scippo” ed esaurire il dietrofront nel decentramento amministrativo ma il voto favorevole di ieri conferma quella che è la volontà dichiarata pubblicamente dall'assessore alla legalità, Alfonso Sabella. Meno di una settimana fa, appena il giorno dopo la nomina dei tre prefetti incaricati di amministrare il X Municipio sciolto per mafia, l'ex magistrato siciliano, ha annunciato la manovra di riappropriazione di quei poteri.

«La competenza sul Litorale la tolse al Comune la giunta Alemanno, un errore perché consegnava la gestione delle spiagge al presidente del municipio - spiegò Sabella - Perché il mare di Ostia è il mare di Roma e da Roma deve essere gestito». Un atteggiamento, il suo, che avrebbe sollevato la contrarietà del “triumvirato prefettizio” di Ostia composto da Domenico Vulpiani, Rosalba Scialla e Maurizio Alicandro. «Sottrarre competenze ad un Municipio affidato dal Governo alla gestione prefettizia è una procedura scorretta - tuona il capogruppo di Forza Italia, Davide Bordoni - Chiederò chiarimenti al Segretario generale del Comune ed al Prefetto di Roma se sia un atto ammesso e consentito».