Rabbia e paura a Tor Sapienza. I residenti preparano un'altra protesta

Rabbia e paura a Tor Sapienza. I residenti preparano un'altra protesta
di Laura Bogliolo
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Giovedì 27 Novembre 2014, 06:06 - Ultimo aggiornamento: 08:35
«Qui non è cambiato nulla, Tor Sapienza è ancora immersa nel degrado, dopo oltre una settimana dall'incontro con il sindaco Ignazio Marino non è stato fatto niente». Sandra Zammataro era nel bar Lory di viale Giorgio Morandi quando il sindaco il 14 novembre ha incontrato i residenti di Tor Sapienza, teatro quattro giorni prima di una guerriglia figlia dell'esasperazione contro il centro per rifugiati di viale Giorgio Morandi. Il 18 l'incontro in Campidoglio. «Ma non ci arrendiamo e sabato torneremo di nuovo in piazza per una fiaccolata pacifica» aggiunge Sandra. Dalle 17 partirà il corteo da viale Giorgio Morandi fino a ridosso della Collatina. «Non passeremo vicino al campo rom di via Salviati, la Questura ha detto che è pericoloso, con noi ci saranno bambini» dice Barbara. Anche ieri il cielo sopra Tor Sapienza era grigio, affogato nei fumi tossici che si sprigionano dai roghi accesi a ridosso del campo rom di via Salviati dove il Campidoglio aveva annunciato un presidio della polizia locale. «Ma due giorni fa i vigili non c'erano più, sono tornati solo perché abbiamo protestato» dice Sandra. Le promesse del Campidoglio parlavano della trasformazione del centro rifugiati in un luogo dove accogliere mamme e bimbi disagiati. «Ma non abbiamo saputo più nulla» dice Sandra, del comitato di via Morandi. All'interno del centro Un sorriso presidiato dalla polizia restano 32 adulti. «Nessuna novità, nessuna comunicazione ufficiale» dice Francesca Amato responsabile del centro. Intanto le proteste scoppiate contro i rifugiati, sembrano spostarsi sempre di più contro i rom.



«CALMA APPARENTE»

Parla di «calma apparente» Roberto Torre del comitato di quartiere Tor Sapienza: «Temo possano esserci ancora tensioni, i problemi restano». Resta il degrado dei palazzoni Ater di via Morandi, la paura di dover tornare a casa correndo la sera per evitare brutti incontri. «La linea bus 451 ad esempio non ferma in viale Morandi, siamo costrette a correre la sera perché abbiamo paura» racconta Morena. In zona c'è ancora la banda del Ko che ha seminato il panico al Quarticciolo e ha aggredito un anziano in viale Giorgio Morandi. C'è chi dice che lunedì la banda abbia colpito ancora in via delle Palme, a Centocelle. C'era poi la promessa di creare una caserma dei carabinieri nell'ex scuola abbandonata di via Appiani. «Hanno fatto solo un sopralluogo - dice Teresa Santa Buccinà - la struttura è accanto alla scuola Marco Pizzicaroli, è una questione di sicurezza». Teresa racconta delle prostitute che «continuano a stazionare in via De Chirico e piazza Pino Pascali, dei furti nelle auto. «Le mamme che vanno a prendere i figli a scuola in via Appiani hanno paura - dice Lucillo Petrucci - siamo assediati da accampamenti abusivi». È stata rubata anche la bici di un sacerdote della parrocchia di via di Tor Sapienza che era andato a portare la comunione agli anziani. Arianna Spolentini, incinta di sei mesi, parla di «coprifuoco la sera, la mattina provo a fare una passeggiata su viale Giorgio De Chirico, ma sono costretta a vedere prostitute. Mio padre che vive ai Castelli non vuole più venire a trovarmi: in via degli Armenti è un continuo di furti dentro le auto». «Non ce la facciamo più, siamo assediati da accampamenti abusivi, i cassonetti sono stracolmi, subiamo continui furti» dice Sonia Di Carlo. Al bar Lory di viale Giorgio Morandi ieri uno degli ospiti del centro rifugiati prendeva un caffè. «Non siamo razzisti, mai negato l'accesso a qualcuno» conferma con forza la proprietaria Lorena Allegrezza che dà lavoro a Cristina e Yonuz, entrambi romeni.