Il piano per una stangata del 25%
Si pagherebbe fino a 300 euro in più

Il piano per una stangata del 25% Si pagherebbe fino a 300 euro in più
di Michele Di Branco
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Sabato 28 Dicembre 2013, 08:30
sale sulle ferite della citt pi tartassata d’Italia. Ecco in cosa potrebbe trasformarsi il temuto aumento dell’addizionale Irpef comunale dallo 0,9 all’1,2 per cento, quando nelle prossime settimane il Campidoglio riattiver il pressing per ottenere l’addizionale che era gi stata inserita nel salva-Roma, poi saltata, ma che in assenza di scelte diverse dell’amministrazione si renderebbe necessaria per chiudere il bilancio 2014.

Dati alla mano, sull’altare del federalismo fiscale la Capitale già paga il prezzo più pesante del Paese, visto che alla voce imposte locali - secondo un’indagine Confcommercio - ciascun contribuente romano è sottoposto ad un prelievo medio annuo di 1.040 euro contro una media nazionale che si ferma a 440.



ADDIZIONALE

Di fatto, i romani si troverebbero così a pagare un’addizionale che vale il 50 per cento in più rispetto al limite massimo (lo 0,8 per mille) ammesso in tutti gli altri comuni d’Italia. Dati del bilancio del Campidoglio alla mano, dai 418 milioni di euro di incasso del 2012, si passerebbe così a 568 con un aumento di 150 milioni di euro spalmato sugli 1,5 milioni di cittadini sottoposti a tassazione. Tasse capaci di incidere sulla carne viva. Si prenda ad esempio il cittadino romano medio. I dati della ragioneria comunale lo indicano come un contribuente che dichiara un reddito lordo di 21.911 euro. Il suo netto in busta paga (tolte le trattenute Irpef nazionali e comunali ) è di 1.389 euro. Con l’aumento dello 0,3 per cento dell’Irpef comunale dovrà versare 65 euro aggiuntive rispetto alla situazione attuale passando da un esborso di 197 a 262 euro. In pratica, 5,4 euro in più versati ogni mese per contribuire al risanamento del bilancio.



REDDITI BASSI

Andrà un po’ meglio scendendo verso il basso lungo la scala di reddito dei contribuenti. Chi oggi dichiara un reddito di 15 mila euro (sono in 500mila i contribuenti sotto questa soglia: un terzo del dato complessivo ) vedrà salire la sua Irpef locale da 135 a 180 euro l’anno, con un aumento di 45 euro. La progressività che caratterizza il meccanismo di prelievo Irpef produrrà effetti molto pesanti con il crescere del reddito. Con un reddito di 28 mila euro, l’aumento sarà di 84 euro (da 252 a 336 ), mentre nella fascia dei contribuenti da 55 mila euro (solo 134 mila romani dichiarano di più al fisco ) si passerà da un prelievo di 495 ad uno di 660. Vale a dire 165 euro di aggravio.

L’esborso aggiuntivo di Irpef comunale sarà di 300 euro a quota 100 mila euro di reddito. Sopra questa cifra (che riguarda i 37 mila cittadini più facoltosi di Roma) gli aumenti cresceranno in maniera esponenziale fino a raggiungere migliaia di euro nei casi di guadagni milionari. Occorre comunque ricordare che, esattamente come oggi, il prelievo non colpirà chi è titolare di un reddito da pensione inferiore a 8 mila euro annui e chi ha una rendita da terreno non superiore al valore di 185,92 euro.



ROMA - MILANO

Un paragone su tutti mostra la distanza che separa i romani dal resto dello stivale. Un paragone pesante: quello con Milano. Dove il sindaco Giuliano Pisapia esenta dall’Irpef i contribuenti sotto i 15mila euro di reddito. Con il risultato che il 38 per cento dei milanesi non paga un solo euro.

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