Riondino e Rizzitelli testimoniano contro Lande, lo scatto d'ira in Tribunale: «Abbiamo perso tutto»

Riondino e Rizzitelli
di Michela Allegri
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Venerdì 13 Marzo 2015, 06:22 - Ultimo aggiornamento: 14 Marzo, 12:21

La rabbia e le lacrime. I pugni sbattuti sul banco dei testimoni, e i singhiozzi di chi racconta di essere stato pugnalato alle spalle da un amico fidato. Seduto in prima fila, alla sbarra, c'è l'uomo accusato di aver svuotato le tasche di centinaia di risparmiatori vip della Capitale: il "Madoff" dei Parioli, Gianfranco Lande, mente di un raggiro da 300 milioni di euro, che gli costa una condanna definitiva a 7 anni e una sfilza di procedimenti ancora pendenti. Ad accusarlo, nell'ultima udienza di uno dei processi a suo carico, di fronte al pm Luca Tescaroli, sono stati Ruggiero Rizzitelli e David Riondino, l'ex centravanti di Torino e Roma, e l'uomo di spettacolo. Entrambi hanno raccontato di aver perso i risparmi di una vita, dopo essersi affidati al gruppo di promotori finanziari capeggiato da Lande. Quando a mettere nei guai è una persona che consideri quasi "di famiglia", però, la rabbia lascia presto spazio alla tristezza.

TRADITO DA UN AMICO
E durante la testimonianza, "Rizzi-gol", come era soprannominato all'apice della carriera quando negli anni '80 non guardava in faccia nessuno pur di infilare la porta, si scioglie in lacrime. Pensa ai 3 milioni di euro che ha investito e che ora non ci sono più. E pensa, soprattutto, alla gravità del tradimento. Quei soldi, li aveva consegnati a Roberto Torregiani, socio di Lande, già condannato a 1 anno e 3 mesi: «L'avevo conosciuto nel 1989, era tifoso della Roma - ha dichiarato - Ho iniziato a investire con lui negli anni '90, sapevo che lavorava con Lande». Mai un dubbio: «Roberto mi rassicurava, mi fidavo di lui, ho investito tutto quello che ho guadagnato nella mia carriera». Non avrebbe mai pensato di essere beffato da chi era quasi diventato come un fratello: «Era una persona di famiglia, andavamo in vacanza insieme, è stato pure il padrino di mia figlia». E invece, Rizzitelli, a suo dire, si è ritrovato praticamente sul lastrico. «Ho perso tutto - racconta scosso dall'emozione - tranne piccoli prelievi non ho più nulla».
LA RABBIA
La parola passa poi a Riondino, attore, cantante, uomo di spettacolo. La sua reazione è più viscerale: quasi uno scatto d'ira, al faccia a faccia con Lande. Anche lui parla di Torregiani, racconta di averlo conosciuto nel '99: «Sabina Guzzanti mi suggerì il suo nome, gli consegnai inizialmente 150 milioni di lire, frutto della vendita di una casa». Riondino ha investito in totale 450 mila euro. «Ho perso tutto», racconta, proprio come la Guzzanti, ascoltata durante una delle scorse udienze, vittima pure lei del Madoff capitolino. L'ultima teste in lista è Giacomella Milesi Ferretti, discendente del duca Rinieri da Calboli, citato da Dante nel quattordicesimo canto del Purgatorio. La donna ricorda di aver investito con Giampaolo Castellacci, socio di Lande, e di essere sprofondata in un girone infernale. Consegnò 900 mila euro. «Ho deciso di investire perché sapevo che la moglie di Castellacci aveva rapporti con la famiglia del presidente Lamberto Dini, quindi pensavo che il marito fosse una persona seria e onesta», afferma. Racconta anche di essersi trovata in difficoltà, dopo aver scoperto la truffa: «La mia situazione era molto precaria. Contavo su quei soldi per garantirmi un fondo pensione e per dare un futuro ai miei figli».