Agguato a Primavalle: cinque colpi di pistola a un personal trainer, è in fin di vita

Agguato a Primavalle: cinque colpi di pistola a un personal trainer, è in fin di vita
di Marco De Risi
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Lunedì 26 Maggio 2014, 07:32 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 12:49

Nessun testimone oculare per un agguato finito nel sangue. Gianluca Alleva, personal trainer, 35 anni, stava rincasando in un palazzone a via Cogoleto, tra via di Torrevecchia e la Pineta Sacchetti, a notte fonda, quando stato affrontato da un individuo che gli ha scaricato addosso cinque colpi di revolver di grosso calibro.

L’uomo è ora ricoverato in gravissime condizioni al policlinico Gemelli e non è in grado di parlare: la sua vita è appesa ad un filo, sottoposto a tre interventi chirurgici in poche ore, si trova intubato nel reparto di terapia intensiva.

L’allarme è scattato all’una e trenta nella notte tra sabato e domenica. E’ stata una ragazza a notare un uomo disteso sotto un porticato, con il sangue che gli imbrattava i vestiti, ed ha chiamato il 113. Nel giro di pochi minuti sono accorsi alcuni equipaggi delle volanti e un’ambulanza del 118. Gianluca Alleva era incosciente, disteso a pochi passi dal portone di casa, in via Cogoleto 101. Gli agenti hanno cercato di bloccare l’emorragia con una cinta prima del trasporto in ospedale.

I SOCCORSI

La ragazza che l’ha soccorso è arrivata poco dopo l’aggressione così come un sottufficiale dei carabinieri che ha chiamato i soccorsi dopo avere sentito cinque colpi di pistola dalla sua abitazione. Dunque non ci sarebbero testimoni. Da una prima ricostruzione dell’agguato, il trentacinquenne avrebbe tentato di difendersi. Probabilmente ha visto l’uomo che lo stava affrontando estrarre una pistola e ha tentato di bloccarlo. Tra i due c’è stata una violenta colluttazione. La reazione di Gianluca Alleva potrebbe in qualche modo frenato l’azione dell’uomo armato di revolver. Che ha comunque fatto in tempo a premere il grilletto per cinque volte consecutive contro l’istruttore sportivo: un proiettile l’ha trapassato all’altezza del fianco, uno si è conficcato in una gamba ed un terzo in un braccio. Un quarto colpo gli ha tranciato di netto un dito. Gli agenti della polizia scientifica non hanno trovato bossoli ma solo due ogive schiacciate nel muro: la certezza, quindi, che sia stata usato un revolver, forse un 357 Magnum, un’arma potentissima. Sul fronte delle indagini, almeno per ora, nessuna certezza. Sembrerebbe, secondo gli investigatori della polizia, che la vittima abbia qualche precedente penale e che lavorasse in una palestra di Primavalle. Gianluca Alleva risiede nel palazzone condominiale di via Cogoleto con una ragazza. I poliziotti per ora non sono riusciti a contattarla.

LE PISTE

Nello stabile nessuno conosce bene le abitudini del ”personal trainer” che pare frequenti un bar e una bisca della zona. Chi può avere deciso di ucciderlo e perché? Le ipotesi investigative spaziano su vari scenari: dalla pista passionale fino a quella del debito. Nel giaccone sporco di sangue della vittima è stato trovato il cellulare. Proprio dai tabulati telefonici potrebbero venire le prime risposte importanti per gli investigatori della polizia. Gli agenti stanno verificando le chiamate in entrata e in uscita dall’apparecchio per definire gli ultimi spostamenti di Gianluca Alleva prima dell’appuntamento con il misterioso individuo che l’ha ridotto in fin di vita.

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