Priebke, sotto casa a Roma tra rabbia
e chi porta fiori all'ex ufficiale delle SS

I fiori lasciati da un militante (foto Laura Bogliolo)
di Laura Bogliolo
2 Minuti di Lettura
Venerdì 11 Ottobre 2013, 21:46 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 11:17
C' silenzio in quel vicolo a due passi da piazza Irnerio, in quelle vie che hanno visto Erich Priebke passeggiare in pieno giorno per andare a fare la spesa nel vicino supermercato o riposare su una panchina nei giardinetti del quartiere. Restano in silenzio per qualche secondo, quasi imbarazzati per quel pensiero che unisce un quartiere: «E' morto Priebke? E' una liberazione, finalmente un po' di pace». Priebke usciva in strada spesso sempre accompagnato dalla badante e con la scorta.



VIDEO



Ma la presenza dell'ex ufficiale delle SS che il 24 marzo del 1944 partecipò all'eccidio delle Fosse Ardeatine, non è mai stata accettata dagli abitanti. «E' sempre stata una vergogna» tuonano i più anziani che raccontano di quando vedevano passeggiare «Priebke tranquillo per il quartiere, quando si sedeva sulla panchina dei giardinetti». E' ancora chiaro nella mente di Fabio Puglisi, parrucchiere, il ricordo di quanto Priebke entro nel negozio: «E' stato sconvolgente - racconta - l'ho visto entrare seguito da un gruppo di poliziotti, sembrava un vecchietto normale, anche molto in forma per la sua età, ma pensando a quello che aveva fatto mi sono venuti i brividi».



Davanti al palazzo, ancora presidiato da una camionetta dei militari e dalla polizia, abita il responsabile Anpi della zona, Carlo Buscalferri: «Abbiamo vissuto nel quartiere un problema per molto tempo - spiega - e non abbiamo mai capito perchè a Roma si potesse ospitare uno degli esecutori dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Lui a 100 anni è morto tranquillamente in casa, non pentendosi mai di quella strage. E aveva sempre due o tre agenti che lo scortavano. Quando li incontravo gli ricordavo sempre che era un criminale». Il figlio Marco racconta: «Tempo fa avevo affisso in strada uno striscione con la scritta "Vergogna", ma le forze dell'ordine me lo ha fatto togliere.



I fiori lasciati davanti al palazzo. In tarda serata un ragazzo arrivato in auto ha chiesto ai militari se poteva lasciare dei fiori. Ha messo sul marciapiede un mazzo di gigli bianchi e non ha voluto parlare: «Non dico niente, abbiate rispetto...». Poco dopo le 20.30 l'arrivo della polizia mortuaria che ha portato via per sempre Erich Priebke da quel quartiere che non lo aveva mai accettato.

laura.bogliolo@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA