Roma, prescrive farmaci vietati per una dieta inutile: dietologo condannato

Roma, prescrive farmaci vietati per una dieta inutile: dietologo condannato
di Michela Allegri
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Giovedì 9 Aprile 2015, 06:02 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 15:19
Avrebbe somministrato ad alcuni pazienti farmaci anoressizzanti e pericolosi, senza seguire i corretti metodi di utilizzo indicati dal Ministero della Salute e, soprattutto, consigliando l'assunzione dei medicinali anche a persone che non erano affette da obesità, ma solo leggermente sovrappeso.



Ora, però, il medico endocrinologo Enzo Angeloni è stato condannato a 3 anni e 2 mesi di reclusione, con l'accusa di prescrizione abusiva di sostanze stupefacenti e psicotrope per uso non terapeutico.

Nello specifico, nel 2010, il dottore avrebbe trattato tre degenti con preparati a base di fendimetrazina e clorazepato di potassio, composti che dal 2011 sono stati ritirati dal commercio e che fino a quella data erano somministrabili solo in determinate condizioni, che Angeloni non avrebbe rispettato.



La fendimetrazina, infatti, poteva essere assunta per un massimo di tre mesi consecutivi e solo da soggetti obesi, che presentassero un indice di massa corporea uguale o superiore a 30 Kg/mq. Secondo il pubblico ministero Attilio Pisani, titolare del fascicolo, invece, l'endocrinologo avrebbe consigliato il farmaco anche per periodi superiori all'anno e, soprattutto, a pazienti che erano semplicemente sovrappeso. Come si legge nel capo d'imputazione, il sanitario avrebbe utilizzato «medicinali ad azione stupefacente in favore di alcuni pazienti nonostante il loro indice di massa corporeo fosse inferiore a 30 kg/mq, perseguendo scopi non terapeutici, ma essenzialmente estetici».



LE ACCUSE

I clienti di Angeloni, secondo il magistrato, più che avere un problema di salute coltivavano il mito della forma fisica perfetta. E il dottore avrebbe assecondato le loro richieste, a discapito delle condizioni di salute dei degenti. Angeloni era accusato di falso, perché «in diverse occasioni avrebbe redatto piani terapeutici e ricette mediche indicando contrariamente al vero un indice di massa corporeo uguale o superiore a 30 kg/mq, riportando sulla scheda sanitaria dei pazienti dati alterati». L'imputato è stato però prosciolto da questa contestazione. Era finito a processo anche per omicidio colposo, per il decesso di un ragazzo che aveva assunto fendimetrazina. Ma durante il dibattimento i periti nominati dal giudice hanno evidenziato che il giovane era morto per altre cause.



L'avvocato Simone Faiella, che difende il camice bianco insieme al collega Andrea Menichetti, è certo dell'innocenza del suo assistito: «Siamo molto stupiti della decisione del giudice, questa sentenza arriva come un fulmine a ciel sereno Attendiamo le motivazioni, poi faremo sicuramente appello. Le accuse contestate dalla Procura non sussistono e, infatti, Angeloni è sempre stato assolto. I vari pazienti chiamati a testimoniare hanno detto di aver tratto giovamento dalla cura e abbiamo prodotto le cartelle cliniche relative ad ogni degente», ha dichiarato il penalista.



La fendimetrazina è al centro anche di un'altra inchiesta della Procura, coordinata dal pm Francesco Dall'Olio. Il magistrato ha chiesto il rinvio a giudizio per 11 persone, tra cui un ex comandante del Nas, tre funzionari del Ministero della Salute e due direttori Asl. Secondo il magistrato, gli imputati, accusati di omissione di atti d'ufficio, non avrebbero evitato che preparati a base di fendimetrazina venissero venduti dopo che il divieto di somministrazione. I prodotti sarebbero stati confezionati da tre farmacisti finiti sotto inchiesta. Le pillole anoressizzanti erano state acquistate da due pazienti, che erano deceduti.