Pittori a piazza Navona, il Tar bacchetta il Comune: 60 giorni per fare la graduatoria

Pittori a piazza Navona, il Tar bacchetta il Comune: 60 giorni per fare la graduatoria
di Michela Allegri
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Giovedì 14 Maggio 2015, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 08:28
Dopo anni di battaglie condotte a suon di ricorsi, denunce e minacce, il Tar del Lazio scende in campo per risolvere il caos di piazza Navona, una delle location più belle d'Italia, piombata nel degrado: gli spazi dei marciapiedi sono quotidianamente saccheggiati da ambulanti e artisti abusivi, e sono diventati il teatro di pittoresche guerre combattute con pennelli e coltelli, per accaparrarsi uno spiazzo in cui dipingere. I ritrattisti professionisti chiedono da tempo che il Comune emani un nuovo bando regolarizzando la posizione di chi ha titoli e attestati, ma, visto che l'amministrazione temporeggia, la piazza resta occupata illegalmente con tele e banchetti. Accogliendo il ricorso di due artisti, iscritti ad un albo che da anni non viene aggiornato e che pretendono lo scorrimento delle graduatorie per esercitare con un permesso in regola, i giudici amministrativi hanno sonoramente bacchettato il Comune.

LA DECISIONE

Al Campidoglio è stato dato un ultimatum: entro 60 giorni, si legge nella sentenza, «l'amministrazione dovrà procedere allo scorrimento della graduatoria», oppure «disporre una nuova regolamentazione dell'uso dell'area, considerando che si tratta di un polo di attrazione di rinomata rilevanza pubblica, circostanza che rende ancor più stringente l'obbligo dell'ente a provvedere». Ma c'è di più. Lo scorso 19 dicembre, il Tar aveva già imposto al Comune di risolvere la situazione e di pubblicare entro 30 giorni un nuovo regolamento. Ad oggi, però, a detta dei magistrati, «non risulta se il bando sia stato o meno approvato».



La "bagarre" inizia nel maggio del 2002. All'epoca era stato divulgato un avviso per l'assegnazione di suolo pubblico in favore di pittori e caricaturisti, che prevedeva la possibilità di uno scorrimento della graduatoria nel caso in cui qualcuno dei vincitori avesse rinunciato al posto, o in caso di revoca della concessione. Nel 2005, era stato pubblicato un albo degli artisti regolari. «Nel tempo, si verificavano numerose variazioni, senza che l'Amministrazione abbia proceduto allo scorrimento della graduatoria con il relativo aggiornamento», lamentano i ricorrenti di fronte al Tar, assistiti dall'avvocato Giuseppe Cavallaro. Roma Capitale, per tutta risposta, ha sostenuto che «la graduatoria è scaduta nel 2004 e che l'Ufficio non ritiene di adottare nuovi atti di utilizzazione della stessa, mancando i criteri di assegnazione dei posti».



I giudici hanno dato ragione ai ritrattisti riservandosi anche di nominare un commissario «in caso di inosservanza del termine fissato». Nell'ottobre del 2014, l'amministrazione era già stata avvisata dell'urgenza della faccenda, con una nota inviata dall'avvocatura. Il Consiglio di Stato aveva sottolineato «la intollerabilità del comportamento nei confronti della categoria dei ritrattisti che sono impediti nell'esercizio della loro attività a causa dei ritardi causati dalla mancata adozione di atti e provvedimenti». In realtà, come spiega Nathalie Naim, consigliere del I Municipio, c'è già da tempo una proposta di delibera, elaborata dalla commissione capitolina al commercio. Per la pubblicazione di un bando, però, è necessario che l'assemblea capitolina approvi un regolamento, che non è ancora stato stilato.