Luci rosse all'Eur, il Pd: «Ora una legge per le lavoratrici del sesso»

Luci rosse all'Eur, il Pd: «Ora una legge per le lavoratrici del sesso»
di Simone Canettieri
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Mercoledì 11 Febbraio 2015, 18:57 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 09:11
Nazareno a luci rosse? Non scherziamo. Anche il Pd ribadisce, dopo una riunione fiume di più di tre ore, che la proposta di dedicare alcune strade dell'Eur al sesso "zonizzato" non è più in campo. Dopo la retromarcia del Campidoglio durante la giunta di ieri sera, oggi è arrivata la ratifica da parte dei parlamentari e consiglieri dem riuniti al Nazareno da Matteo Orfini, presidente nazionale del partito e commissario del Pd romano.



Un dibattito vecchio stampo. Lungo e argomentato, è stato quello andato in onda al terzo piano del quartier generale dem. In audizione anche il mini sindaco dell'Eur Andrea Santoro, "processato" da gran parte del Pd «per la fuga in avanti».



Prima serve una legge nazionale, ha ribadito la senatrice Monica Cirinnà. Che poi ha annunciato: «Da stamani è calendarizzata nelle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato la proposta di legge, prima firmataria Maria Spilabotte e Monica Cirinnà, che prevede il riconoscimento della prostituzione, ovvero

del sex worker che deve sottostare alle regole del mercato del lavoro».



Intanto, come ha dichiarato l'assessore alle Politiche sociali Francesca Danese: «Riparte un'azione di sistema, con le unità mobili, e con la mediazione sociale che ai tempi veniva fatta molto bene, con corsi di formazione insieme alle forze ordine, impiegate in un lavoro di mediazione culturale importante».





Santoro, incassato il ridimensionamento, si porta a casa comunque una vittoria: «In 4 giorni siamo riusciti a fare quanto non si è fatto in 15 anni. È stato fatto un capolavoro, dalla messa in ordine del giorno al Senato della proposta di legge contro la prostituzione alla decisione della giunta di Roma di rifinanziare il progetto Roxanne, dalle forze dell'ordine che si stanno muovendo e bene al municipio e al territorio in prima linea».

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