Roma, racket degli abusivi sulle strisce blu
In centro si paga sosta e parcheggiatore

Roma, racket degli abusivi sulle strisce blu In centro si paga sosta e parcheggiatore
di Costanza Ignazzi
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Lunedì 22 Settembre 2014, 14:35 - Ultimo aggiornamento: 15:06
Non bastavano l'aumento della sosta sulle strisce blu e il nuovo Piano generale del traffico urbano che di fatto estender i parcheggi a pagamento.







I portafogli dei romani devono anche fare i conti con i parcheggiatori abusivi, che spuntano come funghi anche dove gli automobilisti sono già tenuti a ricorrere al parchimetro. Siamo sul Lungotevere in Augusta, a pochi metri dall’Ara Pacis, a due passi da via del Corso e dalle strade dello shopping: è sabato pomeriggio e il Lungotevere è preso d’assalto dai romani in cerca di posteggio. La tariffa da pagare per la sosta è di 1.50 euro l’ora, ma la passeggiata in centro per i malcapitati automobilisti costa più cara del previsto: appena trovato dove infilare la macchina ecco che arriva il parcheggiatore di turno a chiedere un «contributo» per l’aiuto (non richiesto) alla manovra di parcheggio.



I parcheggiatori improvvisati sono in due e si dividono il tratto del Lungotevere appena dietro l’Ara Pacis: fanno cenno non appena vedono avvicinarsi le vetture, le seguono e danno indicazioni non richieste agli automobilisti. I controlli in centro nell’ora di punta sono ridotti a zero e i due, sorridenti, operano indisturbati per tutto il pomeriggio.



«Qui c’è un posto libero», «Quell’auto sta per andare via»: i romani non possono che accettare l’aiuto vista la già alta difficoltà di trovare uno spazio per lasciare la macchina. E quando scendono dall’auto ecco che c’è da pagare il «pizzo»: 1 euro, 2 euro (perché con cifre minori il parcheggiatore non si fa scrupoli a storcere il naso e a far presente che si aspetta un contributo superiore), oltre al biglietto del parcheggio o – in alternativa – al rischio della multa.



C’è chi si fa coraggio e pur di non incentivare l’illegalità tira dritto a cercare un posto libero (anche) dal parcheggiatore e chi, meno ottimista, si ritrova a pagare di malavoglia per paura di rappresaglie sulla propria auto: la maggior parte dei romani nemmeno discute più, tanto, si sa, «a Roma va così». Ecco, se magari oltre ai parcheggi a pagamento arrivasse anche qualche controllo in più le cose potrebbero andare diversamente.
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