In margine al processo per apologia del fascismo e altri reati che vede imputati esponenti del gruppo nonchè Boccacci e Schiavulli, furono rivolte le minacce a Pacifici e Tescaroli aprì un fascicolo nel quale si sottolinea che Boccacci è accusato d'aver riferito ad una giornalista di «voler attentare alla vita del presidente della Comunità ebraica e, segnatamente, precisando di essere un malato terminale, affermava che un mese prima della sua morte avrebbe trovato il modo di farsi precedere dal presidente della Comunità ebraica».
Quanto a Schiavulli, gli si contesta di essersi rivolto a Pacifici una volta conclusa l'udienza del processo in corso dicendo «ci vediamo presto».
A Schiavulli è stato chiesto da Pacifici se si trattasse di una minaccia e l'esponente di 'Militià ha risposto «lo vedrai, ci vediamo presto, lo vedrai».
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