Ostia, inchiesta sulle spiagge: scure su bandi e concessioni

Ostia, inchiesta sulle spiagge: scure su bandi e concessioni
di Lorenzo De Cicco e Mirko Polisano
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Domenica 30 Agosto 2015, 06:42 - Ultimo aggiornamento: 09:58
Un audit su tutte le concessioni rilasciate dal Municipio di Ostia sotto Mafia Capitale. Il pool di commissari che, a metà della prossima settimana, si insedierà nel palazzo del municipio in piazza della Stazione Vecchia è pronto ad avviare uno screening su tutte le autorizzazioni accordate dall'amministrazione del X distretto sotto il governo di Andrea Tassone, l'ex minisindaco finito agli arresti domiciliari a giugno. Dalle concessioni balneari alle autorizzazioni dei chioschi, i controlli della commissione guidata dal prefetto Domenico Vulpiani, da quanto filtra, riguarderanno tutti gli atti amministrativi degli ultimi anni. Completati gli accertamenti, i commissari decideranno quali provvedimenti revocare e quali lasciare in vigore.

Perché gli interessi che girano intorno al sistema mare sono tanti e fanno ancora gola a quell'apparato criminale che dei chioschi e degli arenili ha fatto il proprio business.



L'amministrazione dei commissari si dovrà occupare anche del rilascio delle autorizzazioni in scadenza nei prossimi mesi. Una partita complicata, in cui rischia di innescarsi uno scontro con il Comune e in particolare con l'assessore alla legalità Alfonso Sabella, delegato di Marino per il litorale dopo le dimissioni di Tassone. Sabella ha dichiarato di voler «mantenere le deleghe» e di volersi «occupare ancora delle spiagge». Il pool dei commissari è di diverso avviso e le esternazioni dell'assessore hanno suscitato «irritazione». «La legge parla chiaro - è il ragionamento che trapela dagli uffici del commissario Vulpiani - tutte le competenze del municipio sciolto, spiagge comprese, spettano a noi».



I “CANCELLI”

La prima emergenza da affrontare è quella di Castelporziano. Le licenze sono scadute il 29 maggio scorso e si sta procedendo in deroga fino alla fine della stagione. La legge permette all'amministrazione locale di revocare e rilasciare le autorizzazioni alle attività di somministrazione. Bar che negli anni si sono trasformati in veri e propri ristoranti. È qui che si è combattuta a suon di ruspe la battaglia della legalità del sindaco Marino. Ora toccherà alla gestione commissariale mettere mano, entro il termine del 25 aprile 2016, ai permessi per le attività dei cosiddetti "Cancelli", per evitare che si ripetano i disagi di inizio stagione che si sono verificati quest'anno.



A Capocotta, invece, vanno riprogrammati tutti i permessi. Fino a oggi si è andati avanti con autorizzazioni fantasma per i sei chioschi presenti lungo la costa dunale. Arenili selvaggi e sperduti, dimenticati per anni dal Campidoglio. Eccenzion fatta per l'oasi naturista. I gestori fanno appello a una determina firmata nel 1999 dall'allora sindaco Rutelli. Ma tutte le autorizzazioni andranno ricalibrate.



GLI ARENILI

Poi c'è il caso delle concessioni balneari di Ostia. L'ultimo bando municipale è del 2014 ed è andato in porto a metà. Quello dell'anno precedente fu sospeso in autotutela all'indomani dell'operazione Nuova Alba che ha scoperchiato le infiltrazioni mafiose nella politica locale. Dieci i lotti che il X municipio aveva messo in aggiudicazione. Due sono andati deserti, gli altri otto assegnati, ma non senza polemiche e ricorsi al Tar. Il "save the date" per il nuovo bando è fissato per il 2020 quando scadranno le licenze dell'80% degli stabilimenti e delle spiagge libere di Ostia. Il resto dei permessi terminerà tra il 2024 e il 2028. Sarà compito della nuova amministrazione varare la rotta e tracciare le linee guida di ciò che dovrà essere il mare di Roma. A partire dalle verifiche su chi è in regola e chi no. «Ben vengano i controlli - ammette Renato Papagni, presidente di Federbalneari - così si potrà accertare che le anomalie nelle autorizzazioni non riguardano le nostre strutture. Su questo litorale continueremo a investire fino a 40 milioni».