Coppia investita sul lungomare di Ostia
Conducente sotto effetto di droghe

Coppia investita sul lungomare di Ostia Conducente sotto effetto di droghe
di Giulio Mancini
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Domenica 4 Gennaio 2015, 05:37 - Ultimo aggiornamento: 11:04

Nel sangue aveva tracce di cannabinoidi. Aveva fumato hashish o marijuana, spiegazione della folle velocità con la quale quell'automobilista ha travolto quella coppia di pensionati in un luogo destinato al passeggio, com'è il tratto centrale del lungomare di Ostia. E li ha uccisi. Entrambi.

Non sono bastati i tentativi fatti per quasi tre ore dai medici del pronto soccorso dell'ospedale ”Grassi” per tenere in vita Mario Mortai, 77 anni, e la moglie Maria Giacchino di 75. Il conducente della Fiat Panda che venerdì sera li ha centrati in pieno mentre attraversavano sulle strisce il lungomare Paolo Toscanelli, il 25enne trasportatore ittico Francesco C. anche lui di Ostia, dovrà rispondere di omicidio colposo plurimo e violazione dell'articolo 187 del Codice della strada, ovvero guida sotto effetto di sostanze stupefacenti.

All'esame tossicologico effettuato presso i laboratori d'analisi dell'ospedale di Ostia nel suo sangue sono state rinvenute tracce di cannabinoidi e livelli di alcol sotto i limiti.

I vigili urbani del gruppo Roma X Mare che hanno effettuato i rilievi sul posto, hanno ritirato la patente all'investitore (che comunque si era fermato a prestare i primi soccorsi) mentre il magistrato, il gip Erminio Amelio, al momento non ha disposto nessuna misura restrittiva. La macchina è stata sottoposta a sequestro giudiziario.

SULLE ZEBRE

Resta ancora oscura la dinamica dell'incidente. Secondo una prima ipotesi della polizia municipale, la coppia di pedoni stava ultimando le zebre per l'attraversamento della corsia lato mare, con le spalle a piazza Anco Marzio.

«Ancora pochi passi e avrebbero raggiunto la macchina che era parcheggiata davanti allo stabilimento Battistini» racconta il figlio Antonio. A quel punto è sopraggiunta la Panda ad alta velocità.

L'impatto è stato terribile. I corpi dei due pensionati sono finiti prima contro il cofano poi contro il parabrezza dell'auto, mandandolo in frantumi. Sull'asfalto gli occhiali, le scarpe, un cappello appartenenti ai poveretti. I vigili urbani non hanno rilevato segni di frenata, segno evidente che l'automobilista investitore non ha "visto" i pedoni, nonostante quell'attraversamento venerdì sera fosse illuminato dai lampioni.

RIMPATRIATI

Nella cittadina balneare la notizia ha suscitato grande commozione. La coppia era molto conosciuta nella comunità di fedeli riuniti intorno alla Chiesa Evangelica che ha sede presso via dei Fabbri Navali, a poche decine di metri dal drammatico incidente.

Benvoluti da amici e conoscenti, i coniugi Mortai vivevano in via Federico Paolini dove si erano stabiliti all'inizio degli anni Settanta dopo il rimpatrio forzato dalla Libia per la presa di potere da parte di Gheddafi. Ed erano rimasti vicini agli ex emigranti attraverso l'associazione Airl, Associazione Italiani Rimpatriati dalla Libia. Mario era stato operatore presso l'Italcable (poi Telecom) di Acilia, Maria invece era casalinga. Tra i congiunti li piangono due figli, le nuore e quattro nipoti.