San Giovanni, la denuncia di Storace: «Elena, 74 anni, morta perché ignorata di medici»

San Giovanni, la denuncia di Storace: «Elena, 74 anni, morta perché ignorata di medici»
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Giovedì 24 Luglio 2014, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 08:25
Pu succedere anche se non deve succedere. Ma nascondere no. una specie di occultamento di cadavere. Al San Giovanni di Roma una donna morta per responsabilit che nessuno conosce ancora, ma tutto stato riposto nel dimenticatoio. Si chiamava Elena Salvati, entrata viva nell'ospedale e uscita cadavere.

Inizia così la lettera di denuncia di Francesco Storace, vicepresidente del consiglio regionale del Lazio, pubblicata sul sito de La Destra in cui attacca il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti raccontando la storia di una una donna di 74 anni morta al San Giovanni il pomeriggio del 3 maggio, «dopo essere stata ignorata, sottovalutata, trascurata da medici e personale» e mai resa pubblica.



«Il presidente Zingaretti - scrive Storace - ci inonda ogni giorno con i suoi comunicati stampa in cui informa il mondo che ora il Lazio è la regione migliore del mondo, ma dimentica di far conoscere le notizie più gravi, pesanti, drammatiche: al San Giovanni di Roma è accaduto che una donna è morta per responsabilità che nessuno conosce ancora, ma tutto è stato riposto nel dimenticatoio. Da aprile a oggi nessun giornale ha saputo della triste sorte di una povera donna, Elena Salvati, entrata viva nel nosocomio e uscitane cadavere».



«Ieri sera - prosegue Storace - ho depositato un'interrogazione sul caso e spero che Zingaretti risponda senza trincerarsi dietro l'iter burocratico. È un caso su cui un governatore che si rispetti si deve precipitare a pretendere la verità per farla conoscere ai cittadini.



Il 22 aprile 2014 alle ore 16:30 Elena Salvati, settantaquattrenne, viene accompagnata dal 118 al Pronto Soccorso dell'Ospedale San Giovanni. Alla donna viene assegnato codice giallo, ovvero uno dei meno gravi. Il giorno successivo, il 23, è parcheggiata in osservazione breve. Il giorno successivo, anzi la notte, la signora cade dal letto riportando un violento trauma contusivo alle ginocchia. Ma la caduta - secondo le nostre fonti - viene ignorata, sottovalutata, trascurata da medici e personale vario del reparto. La signora Salvati resta senza assistenza e vigilanza. La vicenda assume connotati decisamente più drammatici la notte del 25 aprile, quando la donna cade di nuovo dal letto e sbatte violentemente la testa a terra. Ovviamente, non c'era nessuno al capezzale neppure in quell'occasione.



Ma la caduta è grave e alla paziente viene praticata una Tac, al termine della quale si riscontra un ematoma all'orbita e viene sottoposta ad un intervento neurochirurgico; terminata l'operazione, la signora Salvati esce dalla sala operatoria purtroppo in coma ed è trasferita nel Centro di Rianimazione dell'ospedale San Giovanni; qualche giorno dopo l'intervento, e precisamente alle 16,40 del 3 maggio 2014, Elena Salvati muore. Questa donna di 74 anni è uscita cadavere da un ospedale dopo essere stata lasciata sola e senza assistenza, nè vigilanza.




«Nessun giornale - afferma ancora Storace - ne ha parlato fino ad oggi perché si è messo il silenziatore sulla vicenda. Ma anche i muri parlano e ora rendiamo pubblica questa triste storia. Non sappiamo se fosse già a conoscenza del presidente della regione; ma da questo momento anche Zingaretti lo sa, nel caso non abbia ancora letto l'interrogazione presentata nella serata di ieri. Abbiamo tutti il diritto di sapere che cosa è successo; chi decide sulla gravità di un accesso ospedaliero e con quale codice; chi doveva avere in cura la paziente e perché è rimasta sola. Domande che attendono risposta. Se non arriva risposta, in qualsiasi ospedale ognuno si sentirebbe di fare come gli pare perché tanto non si viene a sapere nulla. Noi non ci stiamo a coprire».
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