Opera di Roma, confermato lo sciopero. Salta la Boheme a Caracalla

Opera di Roma, confermato lo sciopero. Salta la Boheme a Caracalla
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Venerdì 25 Luglio 2014, 19:19 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 10:57

Confermato il nuovo sciopero dell'orchestra dell'Opera di Roma: la Boheme in programma sabato sera a Caracalla dunque annullata.

La Fondazione Teatro dell'Opera aveva proposto un nuovo incontro sindacale da tenersi lunedì 28 luglio. Chiedendo intanto la sospensione dello sciopero di domani. Ma dai sindacati è arrivato il no.

«A questa ennesima disponibilità della Fondazione - sostiene una nota del teatro - le due sigle sindacali hanno risposto negativamente continuando nella loro irresponsabile azione di distruzione di ogni possibile dialogo. Preso atto quindi dell'atteggiamento di totale chiusura delle due sigle sindacali (Fials e Cgil) ostinatamente fermi nella proclamazione dello sciopero, che arrecherà come si è detto un grave danno economico e di immagine alla Fondazione, il Teatro dell'Opera di Roma, per evitare al pubblico nuove difficoltà e inutili spostamenti, comunica che lo spettacolo de La bohème programmato per domani sabato 26 luglio non potrà andare in scena».

«Scioperiamo e siamo pronti a continuare la protesta per salvare il Teatro dell'Opera di Roma, perché sia salva la qualità e la produttività di un pezzo del patrimonio culturale italiano», hanno detto i lavoratori del Teatro dell'Opera che sostengono lo sciopero indetto da Slc-Cgil e Fials-Cisal.

«Io esisto solo se si alza il sipario. Fare uno sciopero è come se mi suicidassi. Se arrivo a questo è solo per lavorare con dignità», è stato due giorni fa lo sfogo con l'agenzia Ansa di Vincenzo Bolognese, primo violino nell'orchestra del Teatro dell'Opera di Roma, tra i professori aderenti allo sciopero proclamato da Slc-Cgil e Fials-Cisal. «Non chiedo più soldi e non sono un ribelle: la mia motivazione è esclusivamente di natura artistica», ha spiegato. «Non sono un lavativo, ma non posso pensare di andare in buca e proporre un prodotto di qualità scarsa».

Poi chiarisce le motivazioni che hanno spinto lui e, a suo dire, la maggior parte dei componenti dell'orchestra, a mettere in atto la protesta: «Chiediamo concorsi regolari per ampliare gradualmente l'organico dell'orchestra in modo che si arrivi alle 117 unità concordate anni fa da Teatro, Comune, Ministero e parti sindacali», afferma. «Ci chiamano irresponsabili ma noi vogliamo solo poter lavorare in condizioni normali, degne di un grande teatro», continua, spiegando che oggi nell'orchestra «il numero dei professori non arriva neppure a 90 e a ogni allestimento c'è necessità di musicisti a chiamata».

«La Cisl si dissocia e stigmatizza la protesta di due sindacati minoritari che stanno causando la liquidazione del Teatro dell'Opera di Roma». Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni in una intervista a Rai News 24. «Sono sempre i soliti sindacati a giocare allo sfascio. È una vicenda vergognosa provocare di fatto la liquidazione di uno dei teatri più importanti del mondo. Noi protesteremo contro questo tipo di sindacalismo che sta rovinando l'immagine del nostro paese nel mondo. È davvero incredibile che per le bizze di qualche sindacato o di qualche musicista si possa fermare Caracalla e scaricare il preso delle proprie posizioni corporative su tutti gli altri lavoratori».

Il teatro intanto «si scusa con tutti gli spettatori che potranno richiedere il rimborso totale del biglietto presentandosi presso la Biglietteria del Teatro dell'Opera (Teatro Costanzi) - previa consegna degli stessi, per l'importo riportato sul biglietto - dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 16 entro 5 giorni a partire dalla data dello spettacolo. Coloro che hanno acquistato i biglietti online sui canali ufficiali, riceveranno il rimborso direttamente tramite accredito dell'importo del biglietto sulla carta di credito utilizzata per l'acquisto».