«Voleva la mia donna, l'ho ucciso», svolta nel delitto di Santa Severa

«Voleva la mia donna, l'ho ucciso», svolta nel delitto di Santa Severa
di Emanuele Rossi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 13 Giugno 2014, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 19:11
Luigi Solano stato ammazzato per gelosia. Svolta nelle indagini sull'uomo di Vicovaro Mandela, di origini siciliane, trovato senza vita lo scorso 6 giugno nei pressi dello scalo ferroviario di Santa Severa nord, due giorni dopo essere stato colpito in testa con una trave di ferro.



Sono tre le persone ammanettate l'altra notte dai carabinieri della compagnia di Civitavecchia, tra cui anche una donna, ritenute responsabili del delitto: Luigi Malizia di 33, Maurizio Di Bella di 34 e Samantha Del Signore anche lei di 34 anni. Dovranno difendersi dalle accuse di omicidio ed occultamento di cadavere avanzate dalla procura di Civitavecchia. Solo uno dei tre al momento ha confessato l'assassinio al termine di un interrogatorio pieno di contraddizioni con il sostituto procuratore, Alessandra Zavatto, che si sta occupando del caso.



LA RICOSTRUZIONE

Secondo quanto ricostruito dalla magistratura sarebbero state le avances di Solano alla donna arrestata, Samantha Del Signore, compagna di Maurizio Di Bella, anche lui in manette, a scatenare la furia omicida delle tre persone fermate ed ora in attesa della convalida di arresto. Subito dopo quegli apprezzamenti, la sera del 4 giugno alla stazione Termini, era scoppiata una furibonda lite tra il trentunenne e due degli indagati. Una zuffa ripresa anche dagli impianti di videosorveglianza della stazione, una zona frequentata ultimamente dalla vittima come documentano le fotografie di Solano sul proprio profilo Facebook. I filmati sono stati utili agli investigatori per risalire, nei giro di 72 ore, ai presunti autori dell'omicidio. Così come i rilievi tecnico scientifici eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Ostia e da quelli del nucleo operativo radiomobile di Civitavecchia.



LE TRACCE

Sul luogo del delitto, tra uno spiazzo isolato di campagna ed i binari dello scalo ferroviario di Santa Severa, sono state raccolte tracce significative. Già sin da subito si era capito che una sola persona non avrebbe potuto sollevare una trave di ferro per scaricarla con violenza sulla testa di Solano, tantomeno sollevare una pesante lastra metallica nel maldestro tentativo di nascondere il cadavere. Determinanti sono stati i numerosi riscontri effettuati dai militari, con la collaborazione della sezione civitavecchiese della polizia ferroviaria, nell'area della stazione di Santa Severa, attraverso l'acquisizione di testimonianze da parte di due senza fissa dimora. I senzatetto sono stati in grado di fornire dettagli preziosi per identificare la vittima e ricostruirne gli ultimi momenti di vita. Proprio loro due che vivono in una baracca a non molta distanza dal luogo del delitto, avevano dato l'allarme alle forze dell'ordine, attorno alle 19 di domenica scorsa, dopo aver rinvenuto il corpo di un uomo con evidenti e sanguinose ferite al volto e alla testa. Nessun collegamento infine tra l'uccisione di Luigi Solano e i due clochard trovati morti sulla spiaggia a Ladispoli, in via Santa Marinella. Le cause del decesso dei due, frequentatori abituali della Caritas di Ladispoli, sarebbero da addebitare ad un mix letale di vino ed alcol denaturato altamente tossico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA