Omicidio Duello, i clan di Primavalle e il narcotraffico milionario dietro l'agguato

Omicidio Duello, i clan di Primavalle e il narcotraffico milionario dietro l'agguato
di Marco De Risi
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Mercoledì 31 Dicembre 2014, 01:01 - Ultimo aggiornamento: 01:38
Cinque colpi di pistola a bruciapelo mentre stava scendendo dalla sua Golf metallizzata all’interno del condominio, sotto casa, a Ottavia.

E’ morto così, Igino Duello, 52 anni, pluripregiudicato per vari reati fra i quali lo spaccio di droga. Una vera esecuzione in stile mafioso come non accadeva da tempo a Roma. Sono i carabinieri ad occuparsi del caso.









I militari conoscono lo scenario criminale nel quale sarebbe stato inserito l’ucciso: quello del quadrante di Primavalle, Casalotti, specializzato nel narcotraffico da milioni di euro. Igino Duello a marzo era finito in un’indagine su vasta scala sul traffico di droga condotta proprio dai carabinieri: 45 arresti tra la Sardegna e Roma. E per gli inquirenti non è un caso che in quest’ultima operazione sia stato arrestato il boss Walter Domizi, attualmente recluso nel carcere di Spoleto con una condanna a 18 anni per stupefacenti.



Igino Duello avrebbe avuto rapporti con Domizi, soprannominato ”il Gattino”, figura storica, a dire degli inquirenti, del crimine di Primavalle. I due a metà degli anni ’90 furono arrestati per un colpo in banca da 10 miliardi. Furono accusati di far parte della banda degli ”uomini d’oro” che era riuscita a svaligiare il caveau del Credito Agricolo Bresciano a via Veneto. Polizia e carabinieri recuperarono alcune valigie piene di lingotti e di altri oggetti preziosi. Nel luglio del 2011 i carabinieri misero a segno una confisca di beni, per oltre 10 milioni di euro, riconducibili proprio a Domizi di Casalotti.



L’indagine si sviluppò nel 2007 e gli uomini dell’Arma smantellarono un’organizzazione della quale facevano parte romani e sudamericani che importavano mensilmente chili di cocaina nella Capitale. Questo sarebbe, secondo i carabinieri, uno degli scenari dietro il delitto di questa sera nel condominio ad Ottavia. Non solo, sempre parlando dei clan di Primavalle, monitorati dagli inquirenti, negli anni scorsi, ci sono state alcune esecuzioni rimaste ancora insolute come quella del meccanico calabrese Mario Maida, ucciso una sera di febbraio di due anni fa, con un colpo alla testa davanti alla sua officina a Torrevecchia.