La partenza del VY6159 era prevista per le 19.25 da Punta Raisi, ma un'ora prima del teorico decollo viene annunciato un rinvio di oltre tre ore: 22.40. Un orario lontano che si rivelerà un miraggio, viste le continue proroghe. Nessuno conosce i motivi, girano voci di fantomatici radar guasti, di aerei bloccati ed equipaggi mancanti. Leggende aeroportuali che si diffondono al gate. Poi, poco prima di mezzanotte l'annuncio: il volo è cancellato.
Ci si precipita alla biglietteria per trovare una soluzione, ma i voli dei giorni successivi sono quasi tutti pieni e vueling non ha nessuna intenzione di organizzare un aereo ad hoc. A occuparsi della ricollocazione di 150 persone c'è una sola signora, addetta aeroportuale alla biglietteria, che nulla c'entra (e poco sa) della compagnia spagnola. La coda è enorme, con i bimbi che urlano e la compagnia che non compare mai. Gli ultimi finiscono alle cinque del mattino. La disperazione prende piede, ognuno con i suoi piccoli drammi più o meno grandi, c'è anche una ragazza che piange: «Mi devo sposare domani, fatemi tornare a Roma».
Poi, all'alba il trasferimento in un albergo nei pressi dell'aeroporto. Pochissimi riescono a trovare posto il giorno dopo, qualcuno viene messo sui voli di giovedì e altri addirittura venerdì. Altri preferiscono riprendersi i soldi e cercare di tornare un altri modi, ma treni e navi non hanno biglietti fino al weekend. Della compagnia nessuna traccia, non una persona per assistere i passeggeri danneggiati, non una mail, un sms. Niente di niente: "Abbiamo riprotetto tutti su altri voli e sistemato le persone in albergo" rispondono tramite l'ufficio stampa.
L'odissea sembra non finire mai, beffa dopo beffa: l'invidiata famiglia che ha trovato posto sul volo del giorno dopo viene respinta al momento del check-in: "I vostri nomi non ci sono". L'ultimo atto di un disastro organizzativo di una compagnia che si è molto allargata negli ultimi mesi. Forse senza averne i mezzi.
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