IL COMMERCIALISTA Bravo è il commercialista che i Ros, nel corso dell'inchiesta, seguono fino alla Svizzera. Secondo la procura ”esfiltrava” verso l'estero un giro consistente di denaro. Odevaine, invece, assistito dall'avvocato Luca Petrucci, spiega che il professionista sarebbe stato mandato oltre confine una sola volta per pagare un uomo d'affari che si era occupato di aprire e amministrare una società a Panama.
Attraverso questa società, l'ex vice capo di gabinetto della giunta Veltroni avrebbe gestito tutti i beni e gli immobili presenti in Venezuela, frutti di investimenti precedenti e, a suo dire, non collegati ai versamenti che gli garantiva Salvatore Buzzi. Il potente capo delle cooperative sociali l'avrebbe pagato solo come «spicciafaccende» nel rapporto con le amministrazioni locali e le prefetture.
Odevaine ha però ripetuto più volte che nell'elenco dei rapporti messi a disposizione di Buzzi non c'era quello con il Viminale, dove sedeva come membro del tavolo sull'immigrazione. Insomma, quei soldi non li avrebbe presi come pubblico ufficiale. Se la procura crederà alla sua versione, l'accusa di corruzione potrebbe ridursi al semplice ”traffico di influenze”.