Furti milionari, 7 anni al notaio dei vip. Il pubblico ufficiale è stato cancellato dall'ordine

Furti milionari, 7 anni al notaio dei vip. Il pubblico ufficiale è stato cancellato dall'ordine
di Adelaide Pierucci
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Giovedì 20 Novembre 2014, 06:03 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 12:38
Con un unico colpo ha fatto sparire un milione di euro, di cui si sono perse le tracce. Ieri però, per Giuseppa Zagami, ex notaio dei vip, a lungo di stanza ai Parioli, e in odore di avere arraffato più di una volta soldi di altri, è arrivata la stangata della giustizia. Non la prima in reatà, ma di sicuro la più pesante: sette anni di reclusione. I giudici dell'ottava sezione penale l'hanno ritenuta colpevole di peculato aggravato per aver dirottato, dove non si sa, un milione e dodici mila euro più spiccioli vari.



Il notaio, di recente è stato depennato dall'ordine.

«Nella qualità di notaio, depositario della somma di 1.012.609 euro, ricavata dalla vendita eseguita nell'ambito di una procedura esecutiva» aveva ricostruito il pm Attilio Pisani, «l'imputata si appropriava della suddetta somma omettendo di depositarla nei termini di legge, nonostante le reiterate disposizioni impartite dal Tribunale».

LA SEGNALAZIONE

Il provvedimento penale era stato aperto dopo la segnalazione del giudice di esecuzione presso il tribunale di Roma Daniela Cavaliere la quale con ordinanza del 6 luglio 2010 aveva segnalato in Procura che il notaio Zagami «nonostante la rinnovata notifica del provvedimento contenente l'ordine di deposito delle residue somme di un milione ricavate dalla vendita non ha provveduto a depositare tali somme come risulta dall'estratto conto del deposito bancario intestato alla procedura». Accuse sempre respinte dall'ex pubblico ufficiale. «Ero convinta che fosse tutto in regola», ha spiegato. Purtroppo, però, le attestazioni di pagamento che gli aveva consegnato il suo collaboratore erano risultate false. Il suo legale, l'avvocato Carlo Arnulfo, per scagionarla ha provato una carta tecnica: il reato di peculato non si sarebbe consumato perché i soldi prelevati dalla procedura di esecuzione sarebbero stati erroneamente versati su un'altra procedura. E quindi non ci sarebbe stata nessuna appropriazione personale. I giudici però hanno optato per la condanna.



A fare le spese della sparizione della grossa somma sono stati due istituti di credito, la Banca Popolare di Milano (per 956.651 euro) e la Banca di Credito Cooperativo Santa Barnaba (per 55.417). Un periodo nero per la Zagami. Qualche mese fa infatti ha avuto la prima condanna: sette mesi di di reclusione per appropriazione indebita: avrebbe sottratto 230.000 euro ad un cliente, il nobile romano Lionello Pio di Savoia. Il nobiluomo le aveva affidato la somma come garanzia per la cancellazione dell'ipoteca su un suo attico di via San Filippo Martire appena venduto. La Zagami avrebbe dovuto investire quei soldi allo sportello bancario della Mps di viale Parioli e poi, dopo l'estinzione dell'ipoteca, restituirli al legittimo proprietario. Dopo sei mesi Lionello Pio Di Savoia si aspettava degli interessi, ed invece è rimasto a mani vuote.



NUOVA ACCUSA

È dei giorni scorsi invece il rinvio a giudizio con l'accusa di peculato per aver raggirato un avvocato appartenente alla casata dei Cugia di Sant'Orsola a cui avrebbe sfilato circa 31.000 euro. Altro processo da affrontare.