Sicurezza e lotta alla criminalità: le sfide del nuovo questore D'Angelo

Sicurezza e lotta alla criminalità: le sfide del nuovo questore D'Angelo
di Paola Vuolo
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Giovedì 16 Ottobre 2014, 13:30 - Ultimo aggiornamento: 18 Ottobre, 13:49

«Dopo 11 anni sono tornato a casa». Con queste parole il nuovo questore di Roma, Nicolò D'Angelo, ha salutato gli organi di stampa nel giorno del suo insediamento. «Credevo fosse concluso il mio percorso da questore - ha aggiunto, riferendosi ai precedenti incarichi ricoperti alle questure di Perugia e Latina - poi mi sono trovato proiettato su questa sedia dove si vivono gioie e dolori».

Niccolò D'Angelo, originario di Trapani succede a Massimo Maria Mazza.

Ex questore di Perugia e Latina, lascia la Direzione centrale Immigrazione e frontiere della Polizia di Stato a Roma. Tra i numerosi incarichi quello di dirigente della squadra mobile capitolina per sette anni. È stato protagonista di delicatissime indagini come quella sulla Banda della Magliana e sul caso Marta Russo. «Molti non hanno la percezione di ciò che fu la Banda della Magliana - dice D’Angelo - una vera e propria agenzia del

crimine. Ho combattuto il fenomeno da dentro e quel che non mi torna dopo tutti questi anni è il non aver riconosciuto ai criminali il reato 416/bis di associazione mafiosa».

Sul fronte del rischio terrorismo il nuovo Questore non nasconde che è un momento difficile e Roma è la culla della cristianità, «ma - dice - non dobbiamo neanche fare allarmismi». Definisce Roma una città «complessa», non nasconde che ci sono problemi sulla sicurezza, «ma è questa la grande sfida - aggiunge - continuare il lavoro di chi mi ha preceduto e dare ai romani una città ancora più sicura e aumentare la percezione sulla sicurezza».

D'Angelo ha ricordato la sua lunga esperienza negli uffici di Via di S.Vitale. «Tutto sommato sono abituato, perchè per tanti anni ho lavorato qui a Roma. Sono onorato di questo incarico e spero di far bene - ha proseguito - so che ci sono delle aspettative e sono tanti gli impegni che mi aspettano in una città complessa come Roma».