Multe con «spiata», a Roma scoppia la polemica

Multe con «spiata», a Roma scoppia la polemica
di Veronica Cursi
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Giovedì 13 Febbraio 2014, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 09:02

Multe ”spiate”, scoppia la polemica. Dopo il caso denunciato ieri dal Messaggero di un automobilista che si è visto recapitare a casa un verbale per un infrazione denunciata ai vigili da un semplice cittadino, sindacati e cittadini sono sul piede di guerra. Dura la reazione anche delle forze politiche: da destra e sinistra si chiede al comando di polizia muncipale di intervenire immediatamente per evitare che casi del genere divengano prassi.

LA RIVOLTA DEI SINDACATI

Il coordinameto romano dell’Ugl si dice «fortemente preoccupato per l’utilizzo che i cittadini potrebbero fare di questo tipo di segnalazioni».

L’articolo 13 della legge 689/81, a cui fa riferimento il comandante dei vigili urbani Raffaele Clemente, in base al quale sarebbe stato emesso il verbale, rischia infatti di creare un «pericoloso meccanismo». «È il caso di sottolineare, infatti che a differenza del pubblico ufficiale, la dichiarazione del privato cittadino non gode della famigerata 'fede privilegiatà, circostanza questa che rende facilmente annullabili le contravvenzioni». «Se è vero - spiegano dall’Ugl - che esiste una norma che permette di assumere informazioni per l’accertamento di violazioni è pur vero che viene solitamente usata in caso di incidenti stradali e comunque come elemento in più per ricostruire la dinamica dei fatti, non può essere certo un sistema idoneo per sanzionare i cittadini».

Dello stesso avviso Mauro Cordova, presidente dell’Arvu, l’associazione europea di polizia locale: «Siamo all’assurdo. In questo modo si rischia di scatenare una guerra tra cittadini e soprattutto una pioggia di ricorsi che causerebbero solo perdite di tempo e denaro». «In un momento in cui l’attività dei vigili sta diventando sempre più mediatica, basta pensare alle multe denunciate su Twitter, far passare un messaggio del genere è una follia - dice Gabriele di Bella, agente del II gruppo e del sindacato Fiadel - Gli unici che possono fare verbali sono i pubblici ufficiali. La legge a cui fa riferimento Clemente è una legge generale nata prima della realizzazione del codice della strada, decreto legislativo 285 del 1992 e così anche le successive modifiche».

LE REAZIONI

Il caso dei verbali con spiata scuote anche le forze politiche. «E’ una sciocchezza non convenzionale e un metodo infondato giuridicamente - taglia il capogruppo del Pd in Campidoglio Francesco D'Ausilio - Auspico che il comando dei vigili di Roma smentisca al più presto le notizie apparse». Per Fabrizio Ghera, capogruppo Fratelli d'Italia Il ”metodo spiata” è «assolutamente folle. E’ incredibile che i romani debbano subire anche questa beffa». «Roma non può permettersi il far west - afferma Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio - è una follia che genera caos e che presenta evidenti profili di illegittimità». Mentre il consigliere di Forza Italia Davide Bordoni annuncia: «Presenterò un'interrogazione urgente al sindaco per avere chiarimenti».

LO SFOGO SU INTERNET

Sul web si scatena l’ira dei cittadini: «Ma che siete matti - scrive Claudia - Così se ho qualcuno che mi sta antipatico gli segnalo 7 o 8 multe e sono a posto». «Non si possono coprire le carenze delle istituzioni con l'apporto dei cittadini».

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