Molesta due sorelle in treno, arrestato
studentesse aggredite sul Verona-Roma

Molesta due sorelle in treno, arrestato studentesse aggredite sul Verona-Roma
di Ilario Filippone
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Giovedì 24 Settembre 2015, 06:23 - Ultimo aggiornamento: 23:02


Quando le ha viste sole, ha bussato per farsi aprire lo scompartimento. Poi, ha allungato i sedili e si è steso al centro, facendo finta di dormire. Da lì in avanti, per due sorelle di Roma iscritte all'Università degli studi di Verona, sono stati attimi di panico e spavento.

Sul treno Verona-Roma una è stata aggredita e palpeggiata da un bengalese, l'altra, sconvolta, sarebbe riuscita a liberarsi dalla presa e a lanciare l'allarme. Sul convoglio c'erano tre agenti della Polfer. Per l'uomo, un bengalese in possesso di regolare permesso di soggiorno, è subito scattato l'arresto per violenza sessuale. Appena è giunto alla Stazione Termini, i poliziotti lo hanno preso in consegna per accertarne l'identità.
Il palpeggiatore finito in manette ha 35 anni e a suo carico non risultano precedenti penali: «Dopo avermi avvinghiata, ha infilato le mani nelle mie parti intime» ha detto traumatizzata agli investigatori la vittima, una ragazza di 23 anni. Raccolta la sua testimonianza, gli inquirenti hanno ascoltato la versione della sorella 25enne.

Secondo il loro racconto, messo nero su bianco, il calvario ha inizio nel chiuso di uno scompartimento del treno proveniente da Verona. Dopo la prima palpatina, le due studentesse hanno intimato allo straniero di smetterla, ricevendo un sorriso sornione, poi sarebbero tornate a dormire. «Quando mi sono svegliata - ha detto la vittima - ho sentito le sue mani dentro, così ho iniziato a gridare aiuto». E' stata la sorella ad allertare il capotreno. Cercando tra i vagoni, i poliziotti hanno trovato il bengalese. Le due studentesse sono state accompagnate a casa dai genitori, mentre l'uomo è stato rinchiuso in prigione.

I PRECEDENTI
Soltanto nella settimana appena trascorsa sono avvenuti quattro episodi analoghi a Roma. Le vittime, il più delle volte, sono minori. Per non parlare degli stupri, cinque in tre mesi nella Capitale. Il più eclatante risale a fine giugno: gli agenti della Squadra mobile hanno arrestato un sottufficiale della Marina militare, Giuseppe Franco, per violenza sessuale. L'uomo, secondo le indagini, coordinate dal magistrato Eugenio Albamonte, ha stuprato una 16enne nel quartiere Prati. «Pensavo volesse uccidermi, diceva che avrebbe ammazzato me e le mie amiche - disse la ragazzina anche nel corso dell'incidente probatorio - Mi ha steso a terra, tappandomi bocca e naso, e ha cominciato a stringermi forte il collo, pensavo volesse ammazzarmi».