«Non ci hanno lasciato nemmeno il tempo di festeggiare il titolo. Mirco è ricoverato ed io ormai ho paura a girare. Scrivetelo che hanno sparato su tre donne e su un ragazzo inerme. E' stata una scena terrificante, la macchina crivellata. Le urla. Mirco ferito, lo strazio sull'asfalto».
Un avvertimento?
«Una vendetta, un attentato. Credo che qualcuno abbia deciso di far pagare un presunto sgarbo di Mirco, una ragazzata tra amici di borgata, a Corviale, che tra l'altro è costata al mio fidanzato, a mesi di distanza, un arresto. S'era menato con un amico, ma con un pizzone l'altro s'è rotta la mascella, poi si erano chiariti. Quando è arrivato l'ordine di arresto Mirco ha spiegato tutto al giudice tanto che gli ha revocato i domiciliari dandogli la possibilità di salire sul ring».
Fuori dal ring si caccia nei guai?
«Io sono figlia di una criminologa. Mirco, invece, è cresciuto per strada, ha avuto un'infanzia difficile. Ed è impulsivo. Se qualcuno è coatto con lui, lui risponde alla stessa maniera. Ma gli capita raramente, magari alla bisca di notte dopo aver bevuto un bicchiere, come in quella occasione. Ma lui vive per lo sport».
Come vi hanno sparato?
«Ci ha affiancato uno scooter. Mirco si è insospettito subito: ”Questi due guardano male, hanno giubbotti invernali, troppo coperti”. Macché saranno dei fans, gli ho detto. ”Tira giù il finestrino dagli la mano”. Stava per abbassarlo quando quelli hanno scarrellato il primo colpo. Mancavano dieci minuti all'una di notte, ma c'era traffico. I due niente...Scarrellavano la pistola e sparavano. Al secondo colpo Mirko si è buttato sulla ragazza che guidava e quando quelli avevano perso il controllo e rischiavo anch'io la vita Mirco s'è girato e si è buttato su di me, dietro. L'hanno centrato a una gamba e a un fianco. Una esecuzione. Se avesse indossato la cintura a quest'ora era morto». «I carabinieri mi hanno detto: ringrazia che ha l'agilità di un gatto».
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