Metro B, un uomo si suicida buttandosi sui binari: il treno inchioda, due passeggeri feriti

A destra Ubaldo Colelli, uno dei passeggeri coinvolti nell'incidente
di Laura Bogliolo
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Sabato 14 Giugno 2014, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 10:11

Il buio, il caldo, le spinte e poi le grida: Fateci uscire!. Stazione della metropolitana Quintiliani, sono passate da poco le 18,30: i passeggeri a bordo del

treno diretto verso Rebibbia vengono travolti da una disperata frenata. È l’ora di punta e i vagoni sono stracolmi di romani che tornano a casa dopo una giornata di lavoro. «Ho visto un’ombra, ho provato a evitarlo, ma è stato inutile» dirà il macchinista. Un uomo, 35 anni, romano, si è gettato sotto il treno. Era sulla banchina della fermata della linea B Quintiliani, è entrato nella galleria, ha atteso l’arrivo del treno e si è ucciso: il treno ha trascinato il corpo della vittima per più di 150 metri. Dopo la violenta frenata è stato il panico tra i passeggeri, almeno un migliaio, rimasti intrappolati nella galleria in attesa di sapere cosa fare. Poi l’apertura delle porte e la ressa per fuggire e mettersi in salvo.

FERITI

Durante la frenata e per cercare di mettersi in salvo dopo l’apertura delle porte alcuni passeggeri sono caduti e hanno riportato diverse ferite. Una donna di 53 anni è stata ricoverata all’ospedale Sandro Pertini per un trauma cranico, mentre una ragazza ha riportato traumi e contusioni in varie parti del corpo dovute alla caduta. Molti, poi, gli interventi del 118 per soccorrere persone con crisi di panico.

PAURA

È stato necessario anche l’intervento dei carabinieri della stazione di piazza Dante diretti dal maggiore Ivan Riccio per aiutare gli addetti Atac all’evacuazione dei passeggeri. «Siamo rimasti dentro il vagone per dieci minuti, ci hanno detto che c’era un guasto - racconta Ubaldo Colelli, uno dei passeggeri - era buio, faceva caldo, c’erano donne e bambini che gridavano». Passano i minuti, poi si aprono le porte. Tra i passeggeri si scatena il panico, perché non è ancora chiaro cosa sia successo.

TESTIMONI

Gli altoparlanti intanto cercano di tranquillizzare, ma il panico è tanto. C’è chi ha pensato a un attentato, a una bomba e non appena le porte dei vagoni si sono aperte, è ressa: spintoni, una donna ferita a un volto sanguinante e tante persone che gridano. «Ci ha detto che dovevamo camminare dentro la galleria sul piccolo marciapiede» aggiunge Colelli. Inizia, al buio, con il caldo soffocante, il viaggio per raggiungere la banchina della stazione Quintiliani. C’è chi scivola, chi rimane sconvolto dalla vista del corpo lacerato dalle lamiere della vittima. Sembra che l’uomo soffrisse di depressione a causa della recente separazione dalla moglie. Secondo gli investigatori l’estremo gesto sarebbe collegato proprio ai problemi familiari.

BUS NAVETTA

L’incidente ha costretto l’Atac a chiudere il tratto Bologna-Rebibbia. Atac ha chiamato i soccorsi e attivato un servizio di bus sostitutivi. «Abbiamo subito interrotto la linea - precisa l’azienda - chiamato i soccorsi e attivato un servizio sostitutivo con bus. Nella manovra di frenata del treno un passeggero è rimasto lievemente contuso - ha dichiarato l’Atac - Dopo il fermo il treno è stato evacuato in sicurezza come prevedono le norme».

laura.bogliolo@ilmessaggero.it

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