Rivoluzione mercati, nuove regole:
aperti fino alle 22 e anche di domenica

Rivoluzione mercati, nuove regole: aperti fino alle 22 e anche di domenica
di Camilla Mozzetti
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Martedì 14 Ottobre 2014, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 07:42
Sarà firmata entro il 31 ottobre l'ordinanza dell'assessorato alle Attività produttive di Roma Capitale sugli orari di apertura dei mercati rionali.

L'assessore Marta Leonori, da tempo, con lo sguardo a Barcellona e Parigi, sta cercando di amalgamare il comparto capitolino a quello di altre realtà europee, ben più fortunate sia da un punto di vista remunerativo che di «coesione sociale», spiega l'assessore. Banchi aperti dalle sette del mattino alle 22 di sera, compresi i festivi e le domeniche, purché provenga la maggioranza qualificata degli operatori per ogni singolo mercato. Il provvedimento interesserà i mercati coperti e plateatici, come quello di viale Parioli e piazza Epiro, ma anche la struttura di via Andrea Doria e quella di via Galvani a Testaccio, quest'ultimi rientranti nel «project financing» varato dall'ex assessore al commercio Bordoni. Non solo, anche i mercati su sede impropria, e cioè su strada - come quello di Garbatella, Pigneto, San Saba -, potranno modificare l'orario, decidendo di restare aperti fino alle 15 e la domenica, mentre per altri mercati, come quello di Campo de' Fiori - realtà a se stante - resterà in vigore l'attuale orario: dalle sette alle 14.



I PANNELLI

Ma il rilancio dei mercati rionali passa anche attraverso altri provvedimenti. Si va dall'istallazione di pannelli fotovoltaici, per un risparmio energetico, a un regolamento per chiarire la natura dei mercati stagionali ed evitare, ad esempio, che in quelli attrezzati durante il Natale possano essere vendute mercanzie che poco hanno a che fare con la festività.



LA COMMISSIONE

Ancora, l'assessorato sta lavorando insieme alla Regione, tramite il Testo unico sul commercio, allo sblocco del bando per le concessioni, con l'idea di arrivare a un'assegnazione semplificata dei posteggi attraverso uno sportello che eviti ogni volta di mettere a bando tutte le postazioni presenti in città quando quelle da coprire si concentrano in uno o due municipi. Infine, giacché anche l'occhio vuole la sua parte, all'interno del tavolo per il decoro, sarà istituita una commissione centrale, cui siederanno anche le Soprintendenze, che valuterà i vari progetti per la realizzazione di un banco tipo per le varie categorie di commercio su area pubblica: mercati rionali per l'appunto, ma anche urtisti e librai. Lo scopo, in questo caso è quello di mandare in soffitta i concorsi internazionali, a firma di noti archistar, il più delle volte bloccati proprio dal parere delle Soprintendenze. Nonostante gli impegni dell'assessorato, i venditori ambulanti hanno indetto una manifestazione per il 15, 16 e 17 ottobre. Scenderanno in piazza soprattutto contro l'imminente delocalizzazione degli urtisti dal Centro. Per dar seguito a tutti questi progetti, però, non poteva non esserci una fotografia del panorama esistente. Quante sono e di che tipo le strutture commerciali su aree pubbliche? Da via dei Cerchi arriva il primo database ufficiale con la mappatura delle realtà esistenti. E sono numeri importanti, quelli sciolinati dopo sei mesi d'indagine, condotta in tutti e XV i municipi di Roma. Le licenze per la vendita su aree pubbliche sono 11.589, di queste una parte consistente è ricoperta dagli operatori dei mercati rionali: 9.141, articolati in 203 strutture tra quelle coperte, plateatiche, saltuarie. Le altre 2.448 licenze sono appannaggio degli ambulanti, concesse dai singoli municipi. In tutta Roma i posteggi a rotazione (bancarelle e camion bar) sono 1.278, concentrati soprattutto nel I municipio (299), nel II (163) e nell'VII (154). Se a questi si aggiungono, poi, gli stagionali, come i caldarrosta, e gli itineranti, il dato schizza a 4.157 unità. Con il Centro storico a farla da padrone: 600 i posteggi, cui seguono quelli del V municipio (641), del VII (529), e del II (251).