Roma, Improta: «Marino scorretto, mi aveva chiesto lui di aspettare»

Roma, Improta: «Marino scorretto, mi aveva chiesto lui di aspettare»
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Venerdì 24 Luglio 2015, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 16:49
E’ dura la reazione dell’assessore Guido Improta alla richiesta di dimissioni volute da Marino in occasione della conferenza stampa sull’Atac.



Il responsabile capitolino dei trasporti aveva annunciato la sua dipartita qualche settimana fa ma poi aveva desistito su richiesta del primo cittadino.



Oggi la puntata finale con lo scambio d’accusa:- «Sin dal 22 giugno scorso ho manifestato inequivocabilmente e in più occasioni l'intenzione di rassegnare le dimissioni da Assessore alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale e, come noto, solo per l'intervento del Presidente del Pd Orfini e dello stesso Sindaco Marino ho accettato di congelare la situazione», ha fatto sapere in una nota.





«Oggi - ha aggiunto - ho partecipato alla Giunta in quanto all'ordine del giorno figurava l'assestamento di bilancio, documento con il quale si è proceduto all'accantonamento delle somme da destinare al finanziamento degli interventi che saranno necessari a seguito dell'approvazione del consuntivo 2014 di Atac, anche in relazione alla fattispecie dell'art. 2447 del Codice Civile, in modo da garantire il ripristino di un adeguato livello di patrimonializzazione e la continuità aziendale in ossequio agli indirizzi dell'Assemblea Capitolina».



Insomma, sottolinea Improta, «il sindaco Marino ha avuto la possibilità di far concludere in modo leale e rispettoso la nostra collaborazione comunicandomi in Giunta, o a margine di essa, di aver maturato la decisione di sostituirmi coerentemente alla situazione che io da tempo avevo a lui prospettato. Ha preferito invece abbandonare la riunione prima della sua conclusione e chiedermi a mezzo stampa le dimissioni, che ho già dato».



«Spiace altresì constatare che stia tentando in modo scorretto di accreditare il messaggio che i disagi che sta patendo la città siano responsabilità dell'Assessore e del Consiglio d'Amministrazione di Atac - conclude - dimenticandosi le valutazioni che abbiamo condotto in questi mesi e che coinvolgono anche altri livelli istituzionali».



Improta ha poi ringraziato il cda di Atac e i dirigenti dell'amministrazione comunale: mi permetto di invitarli a far prevalere il senso di responsabilità istituzionale, rispetto allo sconcerto determinato da un atteggiamento incomprensibile del Sindaco, poiché le loro dimissioni, se rassegnate prima dell'approvazione del bilancio consuntivo 2014, condannerebbero l'Azienda municipalizzata al Commissariamento, la politica ad una sconfitta di proporzioni colossali, ma, soprattutto, vanificherebbero l'enorme lavoro che è stato

fatto in questi due anni e deluderebbero il senso di appartenenza che la maggioranza dei dipendenti di Atac ha comunque manifestato all'Azienda e alla

città, lavorando in condizioni difficili e venendo chiamati a rispondere di un livello di servizio certamente deludente».