Campidoglio, tolta gigantografia dei marò
l'opposizione insorge: «Atto gravissimo»

Campidoglio, tolta gigantografia dei marò l'opposizione insorge: «Atto gravissimo»
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Domenica 20 Ottobre 2013, 15:33 - Ultimo aggiornamento: 23:07
Suscita polemiche e interrogativi la rimozione da piazza del Campidoglio della gigantografia dei due mar Massimiliamo Latorre e Salvatore Girone, esposta il 23 febbraio dell'anno scorso durante l'amministrazione Alemanno. Ultimo capitolo di una vicenda complessa - quella dei due militari trattenuti in India dal 2011 con l'accusa di omicidio di due pescatori - che da quasi due anni continua ad agitare la politica italiana ma anche quella locale tra continui bracci di ferro e lungaggini burocratiche.



Per l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno la rimozione della foto è un «atto gravissimo del quale aspettiamo ci vengano date spiegazioni dettagliate». Spiegazioni vengono chieste anche dal presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che su Twitter chiede al sindaco Ignazio Marino di chiarire «perchè quell'immagine gli dà fastidio» e accusa il governo di aver dimenticato i due marò. Sempre da Fratelli d'Italia, Ignazio La Russa definisce la rimozione della gigantografia «una vergogna per Roma», invitando il ministero della Difesa a «indire per il 4 novembre una giornata di mobilitazione nazionale a favore del pronto ritorno dei due marò in Italia».



Il Campidoglio prova smorzare le polemiche: a quanto si apprende, il manifesto dei due marò è stato tolto il 2 ottobre scorso in occasione di un evento interreligioso promosso dalla Comunità di Sant'Egidio. Assieme a quel manifesto sono stati tolti anche quelli dedicati alla leader dell'opposizione ucraina in carcere Iulia Timoshenko e dell'iraniana Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata a morte nel 2006. Tutto questo mentre da New Delhi arriva la notizia - non confermata ufficialmente ma nell'aria da giorni - che la polizia indiana Nia che sta indagando sull'incidente è pronta ad inviare un team a Roma per interrogare gli altri quattro marò che formavano il team di sicurezza sulla Enrica Lexie. Secondo l'agenzia indiana Pti, che cita fonti del ministero dell'Interno, gli uomini della Nia assisterebbero ad un interrogatorio svolto dalla polizia italiana in base a lettere rogatorie indiane.



Per le fonti, dopo il rifiuto dell'Italia di inviare a New Delhi i quattro fucilieri di Marina (Renato Voglino, Massimo Andronico, Antonio Fontana e Alessandro Conte) restavano solo due opzioni. Una, appunto, l'invio di un team investigativo a Roma «dopo aver ottenuto Lettere rogatorie da un tribunale. La polizia italiana interrogherà i quattro in presenza degli agenti della Nia». «Un'altra opzione - sostengono la fonti - è l'ottenimento delle dichiarazioni da parte dei testimoni in base al Trattato di reciproca assistenza legale firmato da India e Italia. Entrambe queste opzioni sono accettabili dai tribunali indiani».



L'agenzia indiana conclude sostenendo che sia il ministro dell'Interno Sushilkumar Shinde sia quello degli Esteri Salman Khurshid non avrebbero obiezioni sull'invio di una missione della Nia in Italia. L'India, si ricorda infine, ha già informato l'Italia che il ritardo nell'interrogatorio dei testimoni «sta solo mettendo a repentaglio il futuro di Latorre e Girone».



Il Campidoglio specifica in una nota che la gigantografia dei due marò detenuti in India, rimossa in occasione della manifestazione 'Il coraggio della speranzà, organizzata il primo ottobre dalla Comunità di Sant'Egidio «sarà ricollocata in altra posizione». Sono allo studio, da parte della Sovrintendenza capitolina ai Beni Culturali, ipotesi per una rapida collocazione della gigantografia in una posizione che sia in grado di assicurare al contempo la massima visibilità e rilievo al messaggio e dall'altra l'esigenza di preservare l'integrità storico-artistica delle facciate dei palazzi storici e del disegno michelangiolesco - si legge in una nota -. Allo studio anche altri posizionamenti e differenti modalità di pubblicizzazione delle iniziative di sostegno, vicinanza o solidarietà presenti e future«.
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