Roma, magliette xenofobe e antisemite tra scaffali negozio: denunciati due cinesi

Roma, magliette xenofobe e antisemite tra scaffali negozio: denunciati due cinesi
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Giovedì 26 Febbraio 2015, 21:07 - Ultimo aggiornamento: 21:12

Magliette offensive inneggianti all'odio razziale, decine di T-shirt con stelle di David, fucili e scritte come "kill", "uccidi", associate al simbolo ebraico. A sequestrarle sono stati gli agenti della polizia municipale di Roma che hanno effettuato un blitz stamattina a Commercity, la "Città del Commercio" su via Portuense.

Secondo quanto si è appreso, sono al momento una cinquantina le magliette sequestrate e sono state trovate in due stand riconducibili ad altrettanti cittadini cinesi.

L'indagine condotta dal XIII gruppo Aurelio dei vigili urbani, guidato dal comandante Giuseppe Bracci, è scattata dopo una segnalazione. I due cittadini cinesi sono stati identificati e denunciati.

«La Comunità ebraica di Roma ringrazia il XIII gruppo Aurelio della Polizia locale di Roma capitale diretto dal Comandante Giuseppe Bracci e tutti i funzionari che hanno partecipato alle ispezioni che hanno portato al sequestro di t-shirt con disegni e frasi xenofobe e antisemite in alcuni esercizi commerciali della zona di Selva Candida e di grossisti distributori nella zona di Fiumicino risalendo anche alla filiera produttiva del centro Italia, interamente gestita da imprese cinesi».

Lo afferma il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici. «Ringrazia inoltre il comandante dei vigili di Roma Capitale Raffaele Clemente e la Digos, che si era immediatamente attivata in seguito a una nostra segnalazione.

Affinchè altri esercizi commerciali non mettano più in vendita magliette simili a quelle sequestrate, che erano un chiaro incitamento all'odio e alla violenza, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, preoccupato per la diffusione di questo materiale pericoloso, vorrebbe promuovere un incontro con i leader della comunità cinese al fine di condividere con loro la gravità di quanto accaduto e, con l'occasione, avviare uno scambio di relazioni culturali tese a facilitare la conoscenza tra le diverse minoranze di questo Paese».

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