Mafia Capitale, la relazione di Gabrielli al ministro la prossima settimana. Orfini: abbiamo agito prima dell'inchiesta

Mafia Capitale, la relazione di Gabrielli al ministro la prossima settimana. Orfini: abbiamo agito prima dell'inchiesta
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Venerdì 3 Luglio 2015, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 21:55

Il prefetto di Roma Franco Gabrielli consegnerà la prossima settimana al ministro dell'Interno la relazione sulle presunte infiltrazioni mafiose in Campidoglio. Lo ha detto Gabrielli a margine di una riunione in VI Municipio.

«Nelle carte (degli ispettori, ndr) ho trovato tutte cose già note - ha risposto ai cronisti -. C'è tanta di quella roba che basterebbe e avanzerebbe per evidenziare il degrado di molti costumi». Gabrielli non ha anticipato nulla sulla relazione con cui può proporre lo scioglimento del Comune per mafia.

Il prefetto ha detto che un'eventuale conferenza stampa sul suo lavoro dovrà essere concordata con il Viminale.

Il prefetto ha ammesso di aver accelerato i tempi - la legge gli dava 45 giorni di tempo - anche per l'attesa spasmodica, «eccessiva» l'ha definita, per la sua decisione. «Assolutamente non anticiperò nulla. Sono quasi commosso - ha scherzato - di non vedere ancora pubblicata su un giornale qualche pagina della relazione».

Orfini: «Abbiamo agito prima dell'inchiesta». Il commissario del Pd romano Matteo Orfini ha detto all'assemblea degli eletti dem di Roma, dov'è intervenuto anche il sindaco Ignazio Marino: «Noi stiamo scoprendo da qualche mese che cosa avevamo intorno e non è piacevole. Stiamo scoprendo quello che c'era intorno a noi, ma che abbiamo iniziato a combattere prima ancora che si scoprisse. Questa amministrazione (di Ignazio Marino, ndr) come quella di Nicola Zingaretti hanno combattuto illegalità diffusa dall'inizio. Quello che abbiamo iniziato a fare prima dell'inchiesta inizia ad apparire straordinario. Poi dopo l'inchiesta abbiamo continuato con ancora maggior forza avendo individuato il perimetro del problema. E si paga un prezzo per politiche di questa natura. Le scelte messe in campo hanno attaccato gruppi interesse e corporativismi che reagiscono. Questo è accaduto. E però il nostro dovere era esattamente quello di metterli in discussione».

E per quanto riguarda l'assegnazione della scorta a Marino, orfini ha detto: «Ribadisco la solidarietà al sindaco e tiro un sospiro di sollievo per il fatto che abbia accettato una maggiore protezione. È vero che siamo noi la sua protezione ma questa è una scelta giusta di fronte a minacce così puntuali».

«È incredibile la sottovalutazione da parte delle classi dirigenti di Roma di quanto stava accadendo», ha continuato Orfini, «Noi, solo per il fatto di esser stati lambiti, abbiamo avviato processo durissimo di controllo. Siamo stati gli unici. Chi chiede le dimissioni di Marino non è che non ha una storia in questa città. Chi ha distrutto questa città non può essere la soluzione e non può neanche nascondere le responsabilità. Non possono oggi alzare il ditino verso di noi perchè non è serio. Mafia Capitale non ha riguardato solo la politica ma tutti. E allora tutti dovrebbero riflettere e aiutare il processo di rigenerazione e non lo stanno facendo. Sembra che in questa città ci fosse solo il Pd negli anni passati. In realtà noi eravamo all'opposizione, c'era una politica che governava e che ora fischietta. C'è il tessuto delle classi dirigenti della città, il mondo dell'impresa, della cooperazione, del lavoro. Quello che è accaduto in questa città dovrebbe interrogare tutti. L'unico che ha raccolto questa sollecitazione è stato Rosario Cerra (presidente Confcommercio Roma, ndr), che qualche tempo fa ha rilasciato un'intervista dicendo "dovremmo tutti fare come ha fatto il Pd"».

Marino: «Mai avuto più energie di ora». Anche il sindaco Marino è intervenuto: «Trovo curioso che in tanti raccontino la città dopo che noi abbiamo scoperchiato le pentole. Sono tutti arrivati dagli Stati Uniti o da Buenos Aires in questi giorni o sono io che vivevo all'estero e loro erano qui e non se ne sono mai accorti o non se ne sono voluti accorgere?».

«Non sono stanco per nulla e non mi sono mai sentito più pieno di energie», ha continuato, «È come quando da chirurgo togli il fegato vecchio e stai mettendo quello nuovo e devi farlo con la massima precisione e senti una grande adrenalina e sai che fuori ci sono da sette ore parenti che aspettano e non sanno niente ma tu lo sai che ce l'hai fatta. E io so che noi la stiamo cambiando Roma, adesso andiamo fuori e diciamolo alla gente».

«Grazie per questo incontro di oggi», ha quindi concluso, «Se questa città sta cambiando lo sta facendo perchè ci siamo noi e dobbiamo dirlo e sentirne l'orgoglio. È importante che tutti insieme siamo portatori di informazioni di quello che facciamo, di quanto questo percorso sia complesso ma abbia un'idea di città».

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